Nei sette Regni esistono delle persone speciali, che si manifestano alla nascita o durante l'infanzia quando i loro occhi diventano di due colori diversi: sono i Graceling, ciascuno dei quali possiede un Dono, un potere speciale che gli consente a volte di essere particolarmente abile in qualche attività, a volte di avere un terribile vantaggio sui comuni mortali. I sovrani, che litigano fra di loro per questioni di potere e rischiano di sfociare nel conflitto aperto, hanno la tradizione di accaparrarsi i servizi dei Graceling e utilizzarli per i propri scopi.

La giovane Katje, orfana che ha scoperto di avere il Dono più inquietante, ovvero la capacità di uccidere a mani nude, diventa così uno strumento nelle mani di suo zio Rand, che la usa come assassina e punitrice nei confronti di coloro che lo hanno scontentato.

 

Questo l'inizio di Graceling, opera prima della giovane autrice americana Kristin Cashore, già tradotta in diverse lingue: la scrittrice ha già pronto un secondo libro che farà da preambolo a questo, Fire e ne progetta un terzo dal titolo provvisorio Bitterblue ambientato sempre nello stesso mondo.

 

Katje si presenta fin dalla prima scena come un'eroina dalla forza incredibile, capace di sgominare un buon numero di sentinelle a furia di calci rotanti, il che porta qualche sensazione orientaleggiante dentro l'ambientazione tipicamente fantasy. Delle cattive azioni eventualmente commesse in passato non abbiamo traccia durante questa scena, perché i malcapitati vengono semplicemente storditi e resi dimentichi del passaggio dell'eroica ragazza con la somministrazione di una pillola mentre sono privi di conoscenza. Capace di difendere se stessa e gli altri, abile nel procurarsi il cibo tra foreste e campagne, Katje è una persona forte e autosufficiente.

 

Tuttavia ella è insoddisfatta del suo ruolo e non vuole continuare ad essere temuta e a sentirsi diversa. Attorno a sé crea un Consiglio segreto cui partecipano amici nobili e non, dedito a contrastare l'anarchia e le vessazioni di re e feudatari troppo arroganti verso la povera gente, che soffre per le loro rivalità e le loro scorrerie. Forse l'obbedienza di Katje a re Rand non è destinata a durare in eterno.

La giovane ha anche un carattere scontroso e selvatico che la porta a non sapersi comportare in società, a non notare l'ammirazione dei ragazzi, a non voler indossare vestiti eleganti. Inoltre, non vuol saperne di sposarsi e avere dei bambini. Insomma un'eroina rabbiosa e ferocemente femminista che dovrà comunque evolversi nel corso della storia, sia perché avrà una maturazione dal punto di vista dei sentimenti, sia perché le attività del Consiglio la metteranno di fronte a una sfida da risolvere contro un avversario terribilmente insidioso.

 

Katje affronterà quindi una lotta dove le sue abilità fisiche non potranno risolvere tutto, e sarà necessario rivedere i piani e cercare qualche astuzia, ma il nemico si rivela difficile da ingannare: proprio un cattivo ben sviluppato, forte e odioso al punto giusto. Purtroppo la risoluzione di questa parte della trama avviene in maniera un po' improvvisa, con una facilità inaspettata.

 

Di questo romanzo possiamo dire che è confezionato con mestiere, con una parte di avventura, una di romanzo rosa, una sfumatura di femminismo revanscista senza particolari elaborazioni. Ma certi dialoghi leziosi e certe parti melense, tra schermaglie furiose e sentimenti zuccherosi, lo suggeriscono per una fascia decisamente adolescenziale di lettori, o forse ancora più appropriatamente, di lettrici.

Difficile dire se un adulto ci possa trovare molta sostanza. La Cashore ha scritto un libro molto scorrevole, ma che non ha diversi livelli di lettura.