Spetta alla Fanucci il primato di aver dato negli ultimi anni il maggior contributo nel far conoscere al pubblico italiano i nuovi talenti della letteratura fantasy d’oltreoceano.

I nomi che vengono in mente sono quelli di Robin Hobb, Greg Keyes, China Miéville, Patrick Rothfuss e Daniel Abraham senza contare le numerose ristampe e riedizioni di classici come Robert Jordan, Stephen Donaldson e Michael Moorcock. E in ottobre il suo già ricco catalogo si impreziosirà ulteriormente.

Brandon Sanderson, nato a Lincoln, Nebraska, nel 1975, è recentemente balzato agli onori della cronaca per essere stato scelto nel dicembre del 2007 da Harriet Popham Rigney, vedova di Robert Jordan, per portare a termine l’ultimo volume de La Ruota del Tempo, basandosi sugli appunti lasciati dal compianto autore americano.

Sanderson ha, però, una lunga gavetta alle spalle. Collaboratore e poi editore capo di The Leading Edge, rivista di letteratura fantastica della sua Università, la Brigham Young University di Provo, nello Utah, dopo un periodo trascorso lavorando di notte come portiere d’albergo per pagarsi gli studi, entra in contatto con David Farland, autore del ciclo fantasy I Signori delle Rune, il cui primo volume, Il Padrone delle Anime, è stato tradotto dalla Armenia nel 2004. Sempre nella sua Università, Sanderson si laurea in scrittura creativa nel 2004. Nonostante la giovane età e le molte lettere di rifiuto da parte di diversi editori, ottiene un contratto con la Tor Books e ha attualmente sei romanzi all’attivo di cui Mistborn – The Final Empire (2006) è il primo di una trilogia.

Il romanzo è ambientato in un mondo in cui l’eroe che secondo la tradizione avrebbe dovuto ergersi a contrastare il male ha in realtà fallito, lasciando che sorgesse un regime totalitario, un impero controllato da un despota malvagio. Ceneri coprono la terra e, ogni notte, una misteriosa nebbia sorge ad ammantare ogni cosa.

In questa mondo si muove Kelsier, un abile ladro che è riuscito nell’impresa impossibile di fuggire dalle prigioni del Signore Oscuro scoprendo di avere il dono di un Mistborn, cioè un potere magico attivabile ingerendo o bruciando metalli.

Kelsier si pone a capo di una ribellione per rovesciare l’impero con l’idea di minare le sue fondamenta economiche. Nel far ciò si imbatte in Vin, una furfantella di strada, anche lei in possesso del potere dell’allomanzia ma, forse, con potenzialità ben superiori a quelle di Kelsier. Questi la accoglie nella sua banda di ladri, insegnandole a usare il suo potere magico.

L’idea di Mistborn - The Final Empire, come Sanderson scrive nel suo sito web (www.brandonsanderson.com) ricco di ogni sorta di informazioni circa i suoi romanzi, compresi gli aggiornamenti sulle stesure, le parti tagliate e i retroscena, è nata dalla passione dell’autore per gli heist movies, film in cui la trama gira interamente attorno a un furto che i protagonisti decidono di portare a segno (come I Signori della Truffa o Ocean’s Eleven) e dall’idea di voler scrivere un fantasy in cui fosse stato il male, e non il bene, a vincere. La fusione di questi due elementi lo ha portato poi durante lo sviluppo della storia, a voler dare più profondità alla trama e ai personaggi così come un tono più epico all’intera serie, che continua con The Well of Ascension (2007) e si conclude con The Hero of Ages (2008).