La nascita dell’eroe

Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito” (Lc 2, 6-7).

Con queste parole l’evangelista Luca racconta la nascita di Gesù, un avvenimento accaduto oltre duemila anni fa e commemorato da ben sedici secoli.

Secondo la religione cristiana Gesù è il figlio di Dio, e la sua venuta sulla Terra ha cambiato completamente il modo stesso d’intendere la vita del genere umano. Ma, al di là del valore della sua Storia per tutti coloro che vi credono, la storia della sua nascita è stata narrata da diverse persone – i racconti degli evangelisti Luca e Matteo sono stati accettati nel canone biblico, ma esistono anche altri testi riferiti agli stessi avvenimenti – usando lo strumento comune di tutti i racconti: le parole. E anche se queste parole per molte persone sono sacre, sono comunque uno strumento umano e come tali si inseriscono in una tradizione di altri testi con i quali hanno forti affinità.

Già Otto Rank ne Il mito della nascita dell’eroe aveva accostato la nascita di Gesù a quella di altri personaggi, sia storici che leggendari, quali Sargon e Ciro, Gilgamesh, Paride e Sigfrido.

Quasi tutti i principali popoli civili”, scriveva, “fin da tempi remoti hanno celebrato nella poesia e nella leggenda i loro campioni, re e principi mitici, fondatori di religioni, di dinastie, di imperi, di città, in breve i loro eroi nazionali. In particolar modo la storia della nascita e dei primi anni di queste persone fu arricchita di peculiarità fantastiche”. (1)

E più avanti aveva elencato i punti più importanti che si ripetono in numerosissime leggende:

- l’eroe è figlio di nobili genitori, il più delle volte è figlio di re;

- il suo concepimento è preceduto da difficoltà, come astinenza o lunga sterilità o amplesso segreto dei genitori a causa di divieti o ostacoli esterni. Durante la gravidanza, o ancor prima, un annuncio premonitore (sogno, oracolo) mette in guardia circa la sua nascita, che in genere costituisce una minaccia per il padre;

- per tale ragione, il bimbo appena nato è condannato alla morte o ad essere esposto, generalmente per volontà del padre o di chi lo rappresenta; di norma, è abbandonato alle acque in una cassetta;

- viene poi salvato da animali o da umili (pastori) e allattato da un animale femmina o da umile nutrice;

- cresciuto, dopo vicende molto complicate, ritrova i nobili genitori; da un lato si vendica del padre, e dall’altro viene riconosciuto e diventa grande e famoso.” (2)

Le variazioni possono essere tante, e non tutti i miti ripropongono ciascuno di questi elementi, ma la struttura principale è la stessa. Anche Vladimir Propp, nella sua Morfologia della fiaba, pur non citando la storia di Gesù, sottolinea quale importante elemento fiabesco la nascita prodigiosa dell’eroe. “La nascita di solito è accompagnata da una profezia riguardante il suo destino. Ancor prima dell’esordio egli dimostra di possedere gli attributi del futuro eroe” scriveva (3).

Non c’è bisogno di ricordare quanto la fantasy abbia attinto da mitologia, leggende e fiabe. Eroi predestinati a combattere contro forze che sembrano soverchianti se ne trovano tanti, dallo Shea Ohmsford protagonista de La spada di Shannara di Terry Brooks al Garion del Ciclo dei Belgariad di David Eddings fino all’Harry Potter protagonista della saga firmata da J.K. Rowling.

L’autore che ha maggiormente attinto a questa tradizione, e che ha modellato molto aspetti di uno dei suoi protagonisti sulla figura di Cristo, è Robert Jordan.

Per sua stessa ammissione nel realizzare e assemblare carattere, azioni ed elementi archetipici che insieme costituiscono e rendono vivo Rand al’Thor Jordan si è basato anche su altri personaggi quali re Artù e il dio scandinavo Thor.

Un’analisi di tutti questi elementi sarebbe troppo lunga, e ci porterebbe lontano dalla nascita del Salvatore e dalla sua complessa figura. Ci limiteremo pertanto a un confronto fra alcuni elementi della storia di Cristo, la cui nascita viene oggi festeggiata, e quella di un altro salvatore (si spera, perché la sua venuta potrebbe portare una nuova Frattura del Mondo) ispirato dalla sua figura.

Prima di proseguire però vi avvisiamo che il brano che segue contiene numerosi spoiler della saga La Ruota del Tempo.

Gesù e Rand: due nascite a confronto

Il primo dei punti elencati da Rank è la nobile ascendenza dei genitori.

La nascita di Gesù viene narrata in due dei quattro Vangeli. Matteo (1, 1-16) inizia il suo racconto proprio elencandone gli antenati, a partire da quell’Abramo che fu il primo uomo chiamato da Dio. Quaranta generazioni più tardi – fra i vari nomi troviamo anche quelli dei re Davide e Salomone – nasce Gesù. Luca (3, 23-38) fornisce una genealogia diversa, che risale addirittura ad Adamo, il primo uomo creato da Dio. Anche lui, comunque, inserisce nell’elenco Davide, il più grande dei re d’Israele.