1. Chi è Marzio Gandini?

Un ragazzo di 22 anni, come tanti altri, ma con molti, moltissimi interessi (forse troppi per coltivarli tutti) e al contempo una gran voglia di fare!

2. Quando e come sei entrato nell’ambito delle Rievocazioni?

Il mio primo incontro, è avvenuto a 11 anni a Courmayeur al festival “celtica” dove era in corso una dimostrazione di scherma e per la prima volta mi è stata messa in mano una spada. Successivamente verso i 15 anni mi sono deciso ad entrare in un gruppo di rievocazione storica locale, attirato soprattutto dai corsi di scherma che vi si organizzavano. Qui ho conosciuto la rievocazione storica, che mi ha subito incantato sia per il fascino suggestivo del “campeggio” medievale sia per la possibilità di concretizzare gli studi e le ricerche storiche.

3. A tuo giudizio che tipo di panorama è quello della scherma storica e rievocativa in Italia?

Ad oggi in Italia esistono tantissimi gruppi e scuole, che si distinguono per metodo didattico, sistemi di ricerca usati, e obbiettivi. Credo che proprio questo insieme di diverse esperienze costituisca una grandissima ricchezza. Come sovente succede, quando ci si confronta con idee e sistemi diversi dai propri, spesso prevale l’antagonismo e il protagonismo personale o di gruppo. Questo ci fa perdere una grandissima possibilità, non solo quella di poter realmente ricostruire un’insieme di arti marziali italiane (poiché non stiamo parlando di un’arte sola) ma anche quella di potergli dare nuova vita rendendola qualcosa di più che una mera contemplazione del passato.

4. Come hai conosciuto il mondo degli Stuntfighters?

Era un mondo che conoscevo da parecchi anni in modo indiretto, avevo diversi amici che a vario titolo avevano partecipato alla realizzazione di diversi film, fra cui (King Arthur, Il gladiatore etc…)

Quest’anno in occasione della rievocazione a QuattroCastella da un amico in comune (Stefano, che qui ringrazio tantissimo!) mi è stato presentato Walter Siccardi e da li è cominciata la mia esperienza.

5. Raccontaci della tua esperienza sul set di the Eagle of the Ninth.

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