Percy Jackson (Logan Lerman), diciassette anni, vive a New York con sua madre Sally (Catherine Keener) e il patrigno, è un ragazzo normale ma affetto da dislessia e disturbo dell’attenzione. Ed è per metà un Dio: suo padre è Poseidone (Kevin McKidd), protettore dei mari, anche se i due non si sono mai conosciuti a causa di una legge emanata da Zeus (Sean Bean) che impedisce alle divinità di incontrare la propria prole.

Percy ignora le sue origini fino a quando una Furia non cerca di ucciderlo, accusandolo di aver rubato il fulmine di Zeus, trafugato dall’Olimpo. Salvatosi grazie all’aiuto del centauro Chirone (Pierce Brosnan) e del satiro Grover (Brandon T. Jackson), Percy ha dieci giorni di tempo per scovare il colpevole del furto e riportare il fulmine a Zeus, ma Ade (Steve Coogan) ordina a Percy di consegnarlo direttamente a lui e rapisce sua madre per usarla come merce di scambio, conducendola negli inferi.  

Il teenager/semidio approda dunque al Camp Half Blood, scuola di addestramento per giovani figli di divinità, dove imparerà a conoscere i suoi poteri ed entrerà in contatto con altri semidei come Annabeth, figlia di Atena, interpretata da Alexandra Daddario e Luke, figlio di Ermes (Jake Abel).

Antico e moderno si mescolano in Percy Jackson grazie all’abile regia di Columbus, dando vita a una pellicola in cui i calzari alati di Mercurio diventano un paio di Converse, il Lotus Casino a Las Vegas è un paradiso perverso in cui i mangiatori di loto drogano e intrappolano gli ospiti, Medusa indossa occhiali da sole e il suo riflesso va guardato in un iPod invece che nel più classico specchietto. Le Furie, il Minotauro e l’Idra sono solo alcuni dei pericoli che il giovane Percy, accompagnato da Grover e Annabeth, dovrà affrontare in una straordinaria avventura on the road, che attraversa gli Stati Uniti dall’Empire State Building (dalla cui cima si accede all’Olimpo) alle colline di Hollywood, che celano l’ingresso agli Inferi.

I giovani interpreti dei tre ruoli principali (Lerman, Jackson e la Daddario) sono all’altezza della responsabilità loro affidata e riescono ad avere una buona alchimia sullo schermo. Ottima interpretazione anche per gli altri attori coinvolti nel progetto, da uno Sean Bean che mantiene l’aria severa e tormentata del Boromir del Signore degli Anelli, a una Thurman affascinante ma pericolosa quasi quanto la Sposa. Nel cast anche l’ex James Bond Pierce Brosnan nei panni (o meglio negli zoccoli) del centauro Chirone - che in forma umana si presenta in sedia a rotelle in stile professor Xavier – e Rosario Dawson, perfetta e seducente Persefone, moglie annoiata (persino casalinga disperata a tratti) incline alle scappatelle extraconiugali ai danni di Steve Coogan/Ade, che imperversa sugli Inferi vestito come un rocker.

Gli effetti speciali aiutano a ricostruire ambienti e mostri appartenenti allo scenario mitologico, e vengono supportati dall’eterogenea colonna sonora, che comprende brani degli Ac/Dc fino ad arrivare alle recenti canzoni di Lady Gaga.   

Percy Jackson sviluppa una gustosa armonia tra serio e faceto, e riesce a coinvolgere ragazzi e adulti, ai quali sono dirette le strizzate d’occhio intrise di sottile ironia presenti nella pellicola. Molto divertente anche la scena subito dopo i primi titoli di coda, dunque è sconsigliato affrettarsi nel lasciare la sala. La scelta di alzare l’età dei protagonisti della vicenda rispetto al libro di Rick Riordan (in cui Percy ha dodici anni contro i diciassette della pellicola) si è rivelata vincente per ampliare il target di pubblico e inglobare gli adolescenti.

Il film risulta perfettamente comprensibile e godibile anche da chi non ha letto il libro, diventando dunque un prodotto indipendente dallo scritto originale di Riordan. Le licenze di Columbus (come il combattimento contro l’Idra, assente nel libro) non stonano e riescono ad armonizzarsi senza scosse alla vicenda narrata, che presenta ottimi spunti anche per eventuali future trasposizioni degli altri volumi della serie di Percy Jackson (in tutto 5).