Le parole danno significato alle cose” ci ricorda Beatrice Masini riportando all’interno di Bambini nel bosco un’affermazione di J.R.R. Tolkien.

E non è un’affermazione da poco, perché è soprattutto con le parole che noi esprimiamo ciò che abbiamo dentro, che scaviamo nella nostra memoria e nel passato di ciò che ci circonda e che prendiamo slancio per costruire il nostro futuro. Per questo le parole sono controllate, i libri proibiti e la memoria e il passato stanno svanendo insieme a ogni possibilità anche solo d’immaginarsi un futuro diverso da quello prefissato da altri.

 

La forza dirompente delle parole e dei libri di Bambini nel bosco non può non richiamare alla mente Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, opera nella quale i pompieri incendiano i libri proprio perché pericolosissimi portatori di idee.

Nel romanzo della Masini è il ritrovamento casuale di un libro di fiabe a modificare le prospettive e gli atteggiamenti di un gruppo di bambini che fino a quel momento avevano conosciuto solamente le rigide regole della Base. In un futuro post-apocalittico solo il potere della narrazione e la magia delle antiche storie sono in grado di ridare speranza per cercare di costruire un futuro migliore.

 

La milanese Beatrice Masini è da anni una delle figure più importanti nel mondo della narrativa per ragazzi. Giornalista, editor, traduttrice –sue sono le traduzioni dei romanzi di J.K. Rowling da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban in poi – e scrittrice, attività quest’ultima che le è valsa numerosi riconoscimenti, fra i quali il Premio Andersen, e che le ha consentito di essere tradotta in quindici Paesi. Tante attività diverse legate dal filo conduttore della scrittura, sua grande passione.

Essere editor, ha confessato, le consente di leggere moltissima narrativa straniera e di aggiornarsi costantemente, mentre scrittura e traduzione si intrecciano aiutandola a capire meglio i testi degli altri e, notandone gli eventuali difetti, a essere più autocritica nei confronti dei propri.

Con le sue opere si è occupata di moltissimi temi, dalle storie quotidiane legate alla scuola ai dubbi e ai conflitti degli adolescenti, dai sacrifici e dalla dedizione che richiedono le proprie passioni alla curiosità e al bisogno di evadere con la fantasia, da escursioni nel paranormale a un nuovo sguardo sulle protagoniste della Bibbia e delle tragedie greche. Senza dimenticare la fiaba che, con i suoi ritmi e i suoi schemi narrativi, è sempre presente nel nostro immaginario. Ecco così storie che la rivisitano ma anche, come in questo caso, che la usano come punto di partenza per ricostruire il passato e per donare una nuova forza ai propri sogni. Grazie alle loro parole.

 

Il problema con le storie era che molte parole erano misteri. Anche Tom faceva fatica a capirle tutte, quando le incontrava. Ma ogni tanto qualcuna riaffiorava, nitida, con il suo sapore, il suo odore, il suo colore. Zucchero, per esempio. Era bianca, forse appena rosa, e restava a lungo sulla lingua. Era una parola da succhiare.”

 

La quarta di copertina:

 

C’è un campo, la Base, dove crescono i bambini senza ricordi o memoria. Tra loro c’è un gruppo più vivace, composto da Hana, capo del Guscio, dura e metodica, Dudu, sempre attento e guardingo, Glor, grande e goffo, Cranach, il più lento di tutti, Orla, la più piccola, e infine ZeroSette, l’ultimo arrivato. C’è anche Tom, ma lui appare diverso: si perde in mille pensieri e a volte sente riaffiorare un Coccio, un frammento di vita passata. Un giorno convince i ragazzi a spingersi nel bosco per esplorare il mondo di fuori. Porta con sé un libro di fiabe appena ritrovato, che comincia a leggere ad alta voce suscitando emozioni e curiosità. Ma ben presto nel gruppo si alterneranno rivalità e gelosie, scoperte e amori: tutto seguito da lontano da Jonas, addetto al sistema di controllo del campo, che in realtà ha programmato una fuga. Così, quasi per incanto, quel libro e quella lettura doneranno a ognuno di loro un filo di speranza e gioia.

Bambini nel bosco è una storia commovente, sospesa in un limbo spaziale e temporale; è un romanzo poetico, dolente, che scava negli animi dei ragazzi, esplorandone i sentimenti. È un libro per loro, ma anche per gli adulti che li circondano.

 

Beatrice Masini, Bambini nel bosco, Fanucci Editore, Collana Tweens.

Pag. 208, 14,00 €, ISBN 9788834715628