Dopo le disavventure vissute in Shaman’s Crossing (Lo Spirito della Foresta), le cose sembrano mettersi al meglio per Nevare Burvelle: sopravvissuto alla blood plague e scampato all’espulsione dalla King’s Cavalla Academy, Nevare è riuscito a salvare la vita del suo migliore amico Spink e della cugina Epiny e potrà concedersi una ‘vacanza’ dall’Accademia in occasione del matrimonio di suo fratello Rosse, incontrando così la fidanzata Carsina.

Ancora una volta, però, la magia degli Speck interviene nella vita del giovane Soldier Son: la magia delle pianure sembra essersi volatilizzata e il fisico di Nevare inizia a subire mutamenti inspiegabili, che rendono impensabile una carriera da soldato per il ragazzo.

Come nel libro precedente, dinanzi a Nevare si dispiega un futuro che è stato pianificato per lui da qualcun altro. Se in Shaman’s Crossing a prendere le decisioni al posto del Soldier Son era un ‘banale’ padre-padrone, a contrapporsi a Nevare in Forest Mage è la magia stessa. Forza disincarnata ma dotata di una volontà propria, la magia vuole sopravvivere e per farlo ha bisogno dei misteriosi Speck e di Nevare, l’unico in grado di salvare la foresta e impedire che i Gerniani la distruggano per costruire la strada verso Est fortemente voluta da Re Troven.

Forest Mage costituisce, sotto diversi punti di vista, uno stacco netto rispetto al precedente  Shaman’s Crossing, tanto da far sembrare il primo volume della trilogia nient’altro che un prologo a confronto. All’ambiente chiuso della King’s Cavalla Academy, in cui si svolge gran parte di Shaman’s Crossing, subentrano scenari diversi: la patria di Nevare, Widevale, e l’avamposto militare/colonia penale Gettys, ultima frontiera di civiltà prima del nulla.

Su Gettys grava una maledizione lanciata dagli Speck che propaga apatia e disperazione tra gli abitanti. Qui Nevare tocca il punto più basso della sua personale ‘discesa agli Inferi’, conducendo una vita diversa da quella che aveva sempre immaginato per se stesso, e che gli altri avevano immaginato per lui.

Destino e libero arbitrio, anelito alla libertà e senso di responsabilità e il rapporto di amore/odio con la figura paterna si fondono in Forest Mage, snodo imprescindibile della Soldier Son Trilogy di Robin Hobb. Romanzo corposo ma dalla trama per nulla scarna, Forest Mage è difficile e intenso, ma lascia l’impressione che la Hobb abbia voluto trasportare in una ambientazione diversa dal Realm of the Elderlings una storia già nota a chi si è cimentato con la lettura dei Lungavista: molte tematiche presenti nei libri dell’Assassino si ritrovano in questa nuova opera, ma l’effetto finale è senza dubbio differente.

Ad alcuni segmenti narrativi in grado di coinvolgere emotivamente il lettore, come la sofferta evoluzione dei rapporti familiari che legano Nevare agli altri Burvelle, si affiancano parti ‘già sentite’ e il tutto converge verso il finale del libro, l’unico possibile. Da un’autrice che ha abituato il suo pubblico a trame dalle svolte imprevedibili ci si poteva – giustamente – attendere di più.

Alcuni personaggi presenti in Shaman’s Crossing finiscono per avere in questo romanzo un ruolo molto marginale – Spink, Epiny – mentre altri – Lord Sefert Burvelle, zio di Nevare – scompaiono senza lasciare alcuna traccia. Lo stesso protagonista Nevare non riesce a conquistarsi l’appeal di altri personaggi della Hobb e, nonostante la storia venga narrata dal suo punto di vista, si riduce a tratti a una presenza di scarso rilievo, un testimone nella sua stessa storia in balia degli eventi.

Lo stile della Hobb risulta di agevole comprensione anche in lingua originale e un ulteriore punto a favore della lettura della saga - o di parte di essa - nella versione americana o inglese è costituito dall'ottimo rapporto qualità prezzo: la saga, infatti, è già stata pubblicata al completo in paperback, dunque può essere letta d'un fiato, evitando di attendere i tempi di traduzione in italiano e restando immersi nella storia.

Pur essendo un libro migliore rispetto a Shaman’s Crossing, Forest Mage non riesce ad alzare la media di una trilogia destinata al rango di opera minore nel corpus di opere di Robin Hobb.

NdR: Questo libro è stato recensito prima della sua traduzione in italiano con il titolo Il mago della foresta.