Alcuni potrebbero pensare che, avendo fatto parte dell’organizzazione, giudicherò questo evento come un qualcosa di perfetto e inattaccabile. Non lo farò, perché è stata la prima edizione e come tale mi sono reso conto che abbiamo davvero molto, moltissimo in cui dover migliorare. Al contempo, però, non posso che ritenermi soddisfatto del successo ottenuto. Un via vai di persone si è soffermato ad ascoltare le presentazioni (circa una trentina) che ci hanno visto impegnati sotto il sole cocente dal pomeriggio di venerdì 25 giugno fino alla sera del giorno successivo.

Tanti i nomi di coloro che ho avuto la fortuna di conoscere e dei quali sono rimasto molto colpito: Alessio Gallerani con l’insolito Mondo delle Radici, Thomas Mazzantini e il suo giovane Eclissiomante, Filomena Cecere, Demetrio Priolo e ancora Gabriella Mariani, Fabio Cicolani e Manuela D’amore sino all’entusiasmante dibattito che ha tenuto incollati gli sguardi su Alan D. Altieri, Cecilia Randall, Luca Tarenzi, Marco Davide e Francesca Angelinelli.

Numerosissimi gli argomenti trattati, i generi e le caratteristiche di cui discusso: dal XIII secolo di Hyperversum alla fine del ciclo dell’umanità del “Maestro italiano dell’apocalisse” Altieri, dai toni cupi e profondi di Lothar Basler all’oriente di Kizu No Kuma, per poi compiere un salto temporale alla Milano dei giorni nostri con Le due lune di Luca Tarenzi. Argomento principe della tavola rotonda la volontà di imporre con ostinazione una morale nei propri romanzi, scelta completamente bocciata da tutti e cinque gli intervistati.

Si è parlato anche di progetti futuri: Cecilia ci ha detto di essere all’opera su un romanzo ambientato nella Firenze rinascimentale, mentre Alan D. Altieri non esclude il desiderio di buttarsi su un romanzo vampirico. “Di quello veri però” ha poi sostenuto con smisurata ironia. “Che succhiano sangue e staccano teste!”, ha chiosato.

Altrettanto importante è stata la visita a sorpresa dei titolari di Asengard e la partecipazione delle case editrici Linee Infinite, La Corte Editore e Newton Compton, per la quale ho avuto il piacere di incontrare Gianandrea Siccardi e Alice Montanaro, autori della Profezia di Arsalon.

Il caldo e la stanchezza alla fine delle presentazioni non ci hanno impedito di dare spazio anche agli illustratori, chiamati sul palco in funzione dell’importanza attribuita ai loro capolavori nel saper catturare la curiosità del lettore sugli scaffali delle librerie. Davide Nadalin, Francesca Resta, Roberto Martinelli, Mattia Zoanni e Ilaria Trombi sono soltanto alcuni dei tanti che hanno messo a disposizione la loro arte durante le due giornate. Le splendide illustrazioni preparate per il contest grafico hanno poi fatto il resto. E così, approfittando della gara indetta da Mondolibri, Sara Forlenza, Lucia Simonis e Valeria Rambaldi sono state premiate coi libri della giuria dal responsabile dell’evento Ernesto Iannucci.

Un ringraziamento particolare va proprio a quest’ultimo e all’altro ideatore della manifestazione, lo scrittore mantovano Mauro Fantini, che hanno saputo trasformare un sogno in realtà radunando per la prima volta un numero di artisti fantasy pari – o addirittura superiore – a quello delle manifestazioni più note nel nostro Paese.

È stata questa la nostra scelta: puntare a priori sulla letteratura del genere, sul confronto tra aspiranti scrittori, artisti esordienti e non, sull’accoglienza da parte delle case editrici e sull’amicizia del trio che ha reso possibile tutto questo.

Che altro aggiungere? Il Modena Fantasy è concluso, ma io continuerò a portarlo nel cuore sino all’edizione 2011. E nel frattempo chissà: potrebbe nascere qualcosa di più concreto… d’altronde la voglia di mettersi in gioco non tramonta mai.