La Lucca Content Factory si ripropone dopo il grande successo dell'anno scorso. Si aprono di nuovo le porte della magica caverna, contenente le possibilità per aspiranti scrittori di Fantasy, Avventura e Fantascienza di essere valutati e promossi.

Nata dalla collaborazione fra Lucca Games e Atlantyca, la campagna di Talent Scouting ha già raggiunto considerevoli successi, tanto da meritare l'apprenzzamento del Ministero, dell'ANCI e del GAI. Non solo la valutazione dei progetti e gli incontri con i futuri scrittori, ma anche un ricco piano di seminari a tema letterario/editoriale. Nella programmazione della Content Factory verranno integrati una serie di laboratori a numero chiuso sulla scrittura fantastica con gli autori della Atlantyca Entertainment: Pierdomenico Baccalario, Mark Menozzi, Davide Morosinotto, Alessandro Gatti, Jacopo Olivieri.

Abbiamo intervistato i responsabili dell'organizzazione: Emanuele Vietina, vice direttore di Lucca Games, Pierdomenico Baccalario, editor in Chief di Atlantyca Entertainment.

Emanuele Vietina

1. Come è nata la collaborazione con l'Atlantyca?

La collaborazione con Atlantyca è nata sopratutto dall'amicizia che mi lega con Pierdomenico Baccalario. In primis un amico, un coetaneo di cui ho potuto apprezzare i successi, con cui ho avuto il piacere di condividere il percorso professionale e qualche avventura, come Terre di Optimalia (www.terredioptimalia.it), per entrambi di successo e gratificazione. Poi l'occasione di Workshow e l'occasione di conoscere Pietro Marietti, patron di Atlantyca, che aveva opzionato come editor in chief della sua scuderia il talentuoso Pierdomenico. A Workshow così abbiamo rilanciato con la Content factory un'altro progetto di Lucca per la scoperta di nuovi talenti. Un'occasione in più per i nostri visitatori consapevoli, per divertirsi crescere… E perché no? Sfondare!

2. Quali aspettative avevate da questa collaborazione?

Quelle di allargare il panorama e il raggio d'azione della rassegna di Lucca Games alla narrativa e come vedete ci siamo riusciti! Dopo soli due anni lo spazio della narrativa è cresciuto enormenente e lo abbiamo esploso in Luk for Fantasy. Quello poi che ci aspettiamo è che qualche talento emerga a livello non solo nazionale, ma anche internazionale da Contet Factory e magari costruirci in casa il Guest of Honor del futuro.

3. Sono state attese?

Tutte aspettative ampiamente attese e realizzate come ti scrivevo poco sopra. Atlantyca è una struttura sdtupenda, giovane, dinamica, efficiente. Ma soprattutto ricca di stimoli e con una vocazione realmente internazionale. Ci hanno aiutato molto e speriamo di poter continuare e ampliare la collaborazione.

4. Quali conseguenze avete riscontrato?

Sicuramente un maggior interesse da parte dei giovani autori e delle istituzioni. È stato assolutamente importante per un'operazione come Workshow che ci fosse un partner in grado di tramutare la didattica in occasioni concrete. "Non fiori, ma opere di bene" si sarebbe detto un tempo. Ministero, ANCI e GAI hanno dimostrato di apprezzare molto il nostro operato al punto di consegnarci le chiavi dell'evento finale nazionale, che ancora una volta si terrà a Lucca all'inizio di dicembre.

5. Come pensate si evolverà?

È presto per dirlo. Tutti, Atlantyca compresa, speriamo di poter ripetere Workshow. Il format è vincente, le occasioni di crescita per i giovani reali. Speriamo che il Ministero ci dia nuovamente questa possibilità. Adesso sia come Lucca Comics & Games, sia come Atlantyca sapremmo mettere a punto l'iniziativa portandola all'eccellenza!

Pierdomenico Baccalario

1. Come è nata la collaborazione con Lucca Games?

La mia, a titolo personale, è una collaborazione di vecchia data. Lavoro con e per Lucca da molti anni, prima come indipendente, poi come giurato e presidente di giuria, ora come consulente della manifestazione, in ciò che più mi interessa: i libri.

2. Come è nata l'idea di contribuire alla realizzazione di questi progetti?

L'idea è semplicemente quella che spesso, in Italia, manchino gli scout di talenti. Anzi: manchi proprio la definizione di talenti, perché il talento non è necessariamente una scintillante caratteristica di rarità, che rende chi lo possiede diverso da tutti gli altri. Il talento, se c'è, va affiancato da una buona disposizione d'animo, una risolutezza a lavorare e a voler imparare a lavorare, una disposizione ad ascoltare chi ci è già passato. Altrimenti, si passerà solo dalla posizione di "eterna promessa" a quella di "solito str…" tanto per citare una famosa intervista di un collega, riguardo alle due uniche specifiche degli artisti italiani.

3. Come vengono selezionati i progetti, cioè chi li seleziona, in base a quali criteri?

I progetti vengono selezionati da un gruppo di lettrici e di lettori, variamente composto. I meglio segnalati, o interessanti, sono sottoposti al vaglio della redazione publishing di Atlantyca, che ne osserva le potenzialità rispetto a un possibile lancio internazionale.

4. Quali sono le tappe fra la selezione e la realizzazione del progetto?

Dipende dal progetto. Io credo che un buon progetto faccia sempre tremare le mani. Ovvero che vada realizzato il prima possibile, quando è nell'aria. Quando tutti i creativi, in un modo o nell'altro, lo stanno annusando.

5. Cosa vi proponete per il futuro?

Di dare corpo a questi progetti. Una mia vecchia associazione di amici aveva come slogan proprio questa frase "la fantasia prende corpo". Ecco. Non è cambiato molto. Siamo sempre lì, a immaginare storie che, speriamo, facciano sognare. Per tutto il resto, c'è Mastercard.