Mancano venti minuti all'inizio della dimostrazione di Alice in Steamland, Francesco Dimitri è sprofondato nelle carte: prepara gli ultimi dettagli della sessione di gioco di ruolo più autoriale che sia mai stata giocata. Mi gratta il retro della cervice la curiosità di vedere cosa andava preparando per noi, poveri giocatori. Ecco, però, giungere alcuni fan.

Dimitri interrompe il suo lavoro e si alza a parlare con loro, firma copie di libri (c'è chi si è portato dietro anche Pan, il precedente romanzo da lui scritto). Dietro di lui intanto, Luca Volpino della WildBoar edizioni resta impalato in piedi e ondeggerebbe – se solo se lo permettesse – per la stanchezza dei già tre giorni di fiera.

"Che fai prendi appunti?" mi chiede, il Volpino.

E io che credevo mi avesse già avvolto la Vaporità, nascondendomi a sguardi indesiderati.

Intorno a me la fiumana di visitatori del padiglione Games è nutrita. Vedo famiglie avanzare placide, spingendo innanzi il passeggino con l'assopito principino ereditario. Signore con il cagnolino in braccio che sbirciano distrattamente in qua e in là, e poi chiome multicolori dai ciuffi impossibili che s'innalzano verso ardite direzioni. Ci sono samurai giapponesi, scolarette alla Saylor-Moon, qualche solitario cavaliere templare con ancora calcato sulla testa il tipico elmo a pentola. Ognuno di questi visitatori, lo so, produce il suo bravo quantitativo di vapore (complice anche il clima, perfetto per far crescere felci, zanzare e rospi).

Comincio a vedere infatti, fra le criniere pazzesche, i figuranti pervenuti dal lontano Oriente, gli armigeri sbarcati dalle terre d'Oltremare, cagnolini farsi portare in giro da signorine ubbidienti, infanti in carrozzina che conducono a spasso degli esemplari adulti di homo sapiens, verso chissà quali futuristici orizzonti.

L'editore mi avverte che è tempo di cominciare la dimostrazione e di recarci tutti al tavolo. Non ho quindi tempo di chiedermi coma abbia fatto a individuarmi ancora, che m'incammino con il già citato Francesco Dimitri, gli scrittori Luca Tarenzi, Francesco Barbi, miss Federica Venefica e due delle fortunate partecipanti a questo vero e proprio evento.

Ma il tavolo in cui giocare dov'è? Non si trova.

Lo sapevo io che la Vaporità avrebbe colpito!

C'è appena il tempo di vagare come tanti fantasmi steam fra tavoli – tutti occupati – e di uscire dal padiglione ove il veterano Luca Tarenzi - l'autore de Il sentiero di legno e sangue e Le due lune – trova la location di gioco, gentilmente offertaci dall'organizzazione: il prato.

Fra l'erba e i rifiuti dimenticati da chissà quale distratta divinità ci disponiamo in cerchio, e si passa ai preliminari degni di ogni gioco di ruolo: spiegare ai nuovi arrivati cos'è un GDR e come si gioca.

Nel frattemo la Vaporità si prende il Barbi, che scompare…

Dopo vengono distribuite le schede precompilate con i ruoli da interpretare. "Siamo davvero un gran bel freakshow!" commenta il pappagallesco Tarenzi – sì, perché a lui era toccato il ruolo di un pluri-orecchiuto uomo-pappagallo da combattimento. Nel frattempo i vapori ci restituiscono il Barbi, che si becca il ruolo di una specie di gorilla-mannaro a quattro braccia. "Perfetto!" commenta l'ideatore de L'Acchiapparatti "così mi gratto dappertutto!"

In sintonia con l'occasione, il vostro reporter indossava un'elegante pelle scagliosa, bruno-marroncina e sfoggiava nove occhi in svariate parti del corpo, che qui non nominerò.

Iniziamo a descriverci che… ci perdiamo anche Tarenzi, il quale torna però con un altro elemento indispensabile a ogni seduta di gdr: bevande e cibarie assortite.

Infine, ecco, dovendoci barcamenare con punti vaporità e punti realtà da assorbire, i parametri della scheda del personaggio con cui impratichirci, risolvere il problema di trovare una base abbastanza consistente su cui fare rotolare il dado a dieci facce – che in questo regolamento si usa molto -, a scomparire sono il prato, i particolarissimi visitatori del Lucca Games e anche le nostre stesse sembianze.

Ci troviamo in un villaggio dello Steamland, costruito fra e con vari tipi di tecno-rifiuti. Londra è un'entità semi-mitica al di là di innumerevoli strati di aria ingolfata di Vaporità, in un tempo indeterminato prima dell'arrivo in queste contrade di Alice Liddell (la protagonista del romanzo Alice nel paese della vaporità da cui è tratto questo gioco di ruolo).

Dobbiamo scoprire che fine hanno fatto i nostri compaesani, cosa farne di un grosso uomo-pappagallo dal carattere per niente facile e io personalmente sono alla ricerca dei "bruttoni". Non noi, ma certi favoleggiati, e manco a dirlo pericolosissimi, mostri arrivati in zona.

In definitiva la demo si è rivelata essere divertente. Il regolamento non ha pesato tanto né nella comprensione di cosa si può fare col proprio personaggio giocante, né nelle dinamiche di gioco e, non ci crederete, ci siamo fatti anche numerose risate.

Possiamo quindi concludere che Alice in Steamland è un nuovo e originale gioco di ruolo, perfetto per innumerevoli ore di divertimento, sia che vi troviate in casa, al caldo e con un frigo a disposizione ricolmo di rifornimenti, che all'aperto.

(P.S. all'occorrenza, ecco, fornite al vostro Macchinista - il Dungeon Master in questo regolamento - un plaid su cui poggiarsi durante la partita. Il nostro non ce l'aveva e il giorno dopo gli è toccato fare presentazioni, conferenze e interviste con una voce arrochita, forse sexy, ma poco udibile).

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