La notizia girava da un po' ma il comunicato ufficiale della Warner Bros. è di questi giorni: la casa di produzione ha annunciato l'intenzione di realizzare un reboot (leggi: una nuova versione) di Buffy The Vampire Slayer, il film del 1992 diretto da Fran Ruben Kuzui e scritto da Joss Whedon che, al contrario della serie tv a cui ha dato origine, è universalmente considerato un prodotto piuttosto mediocre.

La Warner ha acquistato i diritti del film originale e sembra che nessuno dei protagonisti della serie tv sia coinvolto nel progetto. Soprattutto, il grande assente è proprio Joss Whedon, che non è ad alcun titolo coinvolto in questa nuova pellicola.

Il nuovo Buffy cinematografico sarà scritto da una giovane sceneggiatrice, Whit Anderson, che ha recentemente dichiarato di essere stata una grande fan della serie da ragazzina.

Fin qui la notizia, ora il commento: le reazioni dei fan di Whedon sono state, a dir poco, indignate. E comprensibilmente. Buffy è stato un fenomeno televisivo che ha avuto ripercussioni sulla tv americana ben oltre la sola schiera di fan e appassionati: ha influenzato le serie tv a cavallo del Duemila e il suo impatto è percepibile ancora oggi. Attenzione, non si tratta di apprezzare o meno la serie o i vampiri, ma di riconoscere che Whedon ha infranto dei tabù granitici per il piccolo schermo.

Whedon ha portato in tv una qualità di scrittura e un livello di dibattito rari. Non è un caso se anche Russell T. Davies, il produttore che nel 2005 ha ridato vita a Doctor Who, ha dichiarato in più occasioni di essere un vero estimatore del lavoro del collega.

Buffy ha sempre avuto i suoi detrattori, ma la maggior parte dei siti specializzati e di spettacolo si sono scatenati con reazioni da fan. Senza la voce autoriale di Whedon - chi ricorda l'episodio Il Corpo (The Body)? - il telefilm sarebbe stato assolutamente dimenticabile, con i suoi trucchi di scena sopra le righe e gli effetti speciali da budget contenuto. Invece è diventato qualcosa di molto diverso.

L'annuncio del reboot ripropone la questione di quanto sia valido un prodotto pensato come variazione sul tema di un altro che ha avuto successo. La risposta non è scontata, perché è insensato generalizzare, dipende dalla qualità artistica del lavoro e delle persone coinvolte. Non tutto quello che ha più di cinque anni deve per forza essere smontato e rifatto in forme diverse, però, soprattutto quando si tratta di una produzione che ha definito un momento ben preciso del cinema o della tv. Poco tempo fa si era discusso seriamente della possibilità di rifare Alias, con la premessa che potesse valerne la pena perché si tratta di un lavoro di J.J. Abrams e soprattutto si tratta di una serie con una base di fan molto affezionata. Terminata solo nel 2006, però. Al momento il progetto è stato abbandonato.

Il primo film della trilogia del Signore degli Anelli compirà dieci anni tra non molto: viene da chiedersi quando qualcuno inizierà a pensare a una nuova versione.