La follia di Supershock, che tante vite è costata al genere umano, ha mutato drasticamente lo status delle persone dotate di poteri. Il governo statunitense ha dichiarato illegale ogni attività superumana con risultati tutt’altro che rassicuranti. Chi serviva la legge, gli eroi, è scomparso, mentre chi ha sempre sfidato l’ordine costituito ha ora campo libero. Adesso la città è sconvolta da una sanguinosa guerra tra supercriminali, mentre il detective Deena Pilgrim cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita e una nuova eroina, forse Retro Girl rediviva, sembra essere l’unica luce di speranza in un mondo sempre più cupo...

Dopo Per sempre, interludio che narrava l’origine di Christian Walker e di una stirpe di superumani antica quanto il mondo, Brian Michael Bendis e Michael Avon Oeming riprendono le fila del ciclo precedente e mostrano le conseguenze del catastrofico finale della saga Venduti. La psicosi per i superpoteri ha generato ulteriore caos, una città dove i criminali sono fuori controllo e dove cresce, irrefrenabile, l’esigenza popolare di un nuovo vigilante. In un clima nerissimo, costellato di morti misteriose, Deena Pilgrim sfodera tutta la sua grinta e compie scelte solitarie che metteranno la sua vita in serio pericolo. Il nuovo corso di Powers recupera i ritmi e i temi che hanno imposto la serie di Bendis e Oeming, premiata con l’Eisner, un titolo di culto.  E lo fa con uno snodo narrativo efficace, che mischia con la consueta abilità l’ingrediente poliziesco con quello più puramente fantastico.

Una luce in fondo al tunnel?
Una luce in fondo al tunnel?

La sorte di Powers in Italia è però bizzarra, e può fornire al lettore di supereroi più attento molte interessanti sorprese. La lunga permanenza della serie in un limbo editoriale (compreso il passaggio dalla Image alla più giovane etichetta Icon) fa giungere questi capitoli di Powers nel nostro paese con quasi sette anni di ritardo rispetto al debutto americano. Leggerli oggi ci fa trasalire riconoscendo spunti narrativi che altrove, negli ultimi anni, hanno caratterizzato lo sviluppo estetico e commerciale degli eroi in calzamaglia. Spunti che ci siamo abituati a chiamare “irredimibile”, “atto di registrazione”, “regno oscuro” e nuova “era degli eroi”. Si direbbe che Powers, con maggiore capacità di sintesi, abbia riassunto e in molti casi anticipato tutti questi temi. Il trend “cattivo è bello” ha acceso la miccia. Ha fatto seguito la follia distruttiva del supereroe più grande. La risposta isterica e liberticida delle istituzioni. La spaccatura ideologica tra i superumani. Una fase di tenebre disperate e quindi il ritorno della luce, con una graduale riscoperta dell’etica e del vero concetto di eroismo. L’apparizione della nuova Retro Girl chiude simbolicamente un cerchio. L’inizio di Powers era stato segnato dall’assassinio di questa supereroina, e rappresentava la morte dell’innocenza del mondo degli eroi in costume. Con Leggende, Retro Girl (ma sarà veramente lei?) torna a solcare i cieli e ripropone la figura del supereroe puro e disinteressato.

Datemi un martello...
Datemi un martello...
Powers può essere visto, dunque, come una moderna epica di riferimento con la quale molte altre serie popolari hanno dovuto confrontarsi. Né la questione può essere banalmente risolta rispondendo che Bendis (attualmente l’autore di punta di casa Marvel) sia abituato a vendere più volte le medesime idee. E’ più convincente pensare che Bendis (e per molti versi anche Mark Millar) siano state le firme portabandiera di una corrente sociologica che si è riflessa un po’ su tutti i media, esprimendosi con forza anche sulle pagine dei comic book più diffusi. I linguaggi restano però profondamente diversi, e Powers conserva il pregio di elevarsi su molte altre serie per spessore, per il tono maturo e per la generale qualità. Complice il delizioso contrasto tra le atmosfere terribilmente dark e lo stile essenziale e cartoonesco dei disegni di Michael Avon Oeming, vero punto di fusione tra l’apparente leggerezza dei temi e la crudezza dei contenuti narrati. Non mancano i consueti flash di orrore, la violenza esasperata alla Quentin Tarantino e i personaggi squisitamente pulp. Dopo il trauma dell’avventura precedente, Deena Pilgrim torna in scena più selvaggia che mai, e stavolta ruba decisamente la scena al detective Walker, dando inizio a una nuova, inquietante sottotrama.

Alla fine della fiera, si proprio si deve leggere una storia con dei supereroi, Powers si conferma come una delle scelte preferibili. Anche perché ormai fuori dal tempo, svincolato dalle leggi di mercato e da trend ormai in declino.