Continua il nostro report del video reportage del sito collider.com, che nel corso di una visita ai Pinewood Studios, dove stanno girando Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare, è riuscito a ottenere interviste esclusive con il produttore Jerry Bruckheimer, il protagonista Johnny Depp e lo sceneggiatore Terry Rossio.

Abbiamo già proposto i due video della durata complessiva di un'ora che compongono il reportage, e l'intervista a Bruckheimer e a Depp. Ora è il turno di "scoprire" le dichiarazioni dello sceneggiatore Terry Rossio, che ha scritto le avventure del Capitan Jack Sparrow fin dai tempi de La maledizione della prima luna.

In generale, come già avevamo anticipato, emerge che questo quarto film, incentrato sulla ricerca della fonte della giovinezza, sarà più lineare e concentrerà l'attenzione su Jack, al contrario di quanto accadeva ne La maledizione del forziere fantasma e Ai confini del mondo, pellicole in cui a imporsi era la pluralità di obiettivi e personaggi che aveva come conseguenza una inevitabile complessità della trama. Saranno inoltre presenti più scene d'azione. Ricordiamo che la pellicola, in uscita il 20 maggio, viene girata in 3D.

Veniamo ora, più nello specifico all'intervista rilasciata da Rossio, di cui può essere ascoltata la versione originale cliccando sul link indicato tra le risorse in rete.

Una delle caratteristiche di Pirati dei Caraibi messe subito in evidenza da Rossio è stata la sua natura "open source": secondo lo sceneggiatore la trilogia è stata "scritta per i fan, scritta nello stile che ritenevamo loro avrebbero apprezzato. Volevano una storia in cui immergersi, una storia complessa, del materiale che riguardasse i personaggi. Volevano che i loro personaggi preferiti avessermo momenti importanti".

Rossio ha in seguito rivelato che il copione de La maledizione della prima luna è stato scritto nell'arco di tre mesi, e le riprese sono iniziate appena due mesi dopo. Per Oltre i confini del mare c'è stato più tempo per lavorare alla sceneggiatura rispetto La maledizione del forziere fantasma e Ai confini del mondo.

Ecco alcune dichiarazioni più dettagliate di Rossio riguardo il processo di costruzione dello script: "Siamo stati davvero fortunati ad avere un'iconografia, sì, è questa la parola giusta, di ciò che potrebbe accadere nel mondo della storia che stiamo costruendo. Siamo nell'universo delle storie di fantasmi, e delle storie di mare, ed elementi che sono associati con i pirati. Elementi gotici, storici, romantici, etc. E all'interno di questo mondo sono presenti alcuni elementi che ci siamo divertiti a definire per ciò che erano. Come per esempio l'Olandese Volante, Davy Jones, il medaglione di Davy Jones [...] Quando hai l'opportunità di creare davvero un altro film di Pirati dei Caraibi non puoi evitare di dirti: "Bene vediamo, le sirene". Ne abbiamo parlato, ma non abbiamo mai esplorato l'argomento. Sulla Fonte della Giovinezza si sa qualcosa, ma in cosa consiste veramente? Barbanera, la sua nave, la Queen Anne's Revenge, sono tutti elementi che gridano la loro iconicità, sono conosciuti, ma non ben definiti. Quindi iniziamo a costruire qualcosa sulla base di questi indizi".

Nonostante questo, Rossio ammette la presenza di numerose idee "di scorta", suggestioni che sono state volutamente tenute da parte nell'eventualità di costruire un quinto e un sesto film. Tutto parte dalla carta geografica che raffigura il mondo in cui si muove Capitan Jack Sparrow: un serpente marino qua, un ragno gigante dall'altra parte, New Orleans... E il gioco è fatto! Gran parte della costruzione della sceneggiatura, rivela inoltre Rossio, è da imputare al coinvolgimento diretto di Depp, che ha fornito numerosi spunti indicando cosa gli sarebbe piaciuto fare o veder fare a Jack Sparrow sul grande schermo, o addirittura indicando ciò che Jack stesso avrebbe fatto più volentieri.

Molto importante, inoltre, l'influenza di alcuni modelli ispirativi: "Abbiamo cercato di fare in modo che I Predatori dell'Arca Perduta incontrassero I Tre Moschettieri di Richard Luster".

Anche il personaggio di Jack Sparrow si presta ad altri illustri paragoni: è un pirata, ma allo stesso tempo non è "solo" un pirata, così come Shrek non è solo un orco. Il modello ispirativo di Jack Sparrow per Rossio è stato senza dubbio Long John Silver, ma Jack è poi riuscito a distanziarsi dal personaggio de L'Isola del Tesoro. Jack potrebbe essere accostato anche a Han Solo, perché nella prima trilogia i veri protagonisti erano Elizabeth Swan e Will Turner. Rossio cita poi un personaggio apparentemente lontano anni luce da Pirati dei Caraibi: Death, l'adorabile sorella maggiore di Sogno in The Sandman di Neil Gaiman. Death è un personaggio che tutti adorano, e probabilmente "funziona" proprio perché entra ed esce dalla storia quasi a suo piacimento, la trovi all'improvviso e non sai quando la incontrerai di nuovo. E in un certo senso la cosa valeva anche per Jack.