Quando un ragazzino pieno di dubbi sull'esistenza di Babbo Natale sale su un treno diretto al Polo Nord la notte della vigilia, intraprende un viaggio che gli permetterà di scoprire se stesso e comprendere che le meraviglie della vita non svaniscono mai per coloro che credono.

Basato sull’omonimo libro per bambini di Chris Van Allsburg (l’autore di Jumanji), il film si avvale della regia di Robert Zemeckis e della partecipazione di Tom Hanks e Nona Gaye, figlia dello scomparso genio del soul Marvin Gaye.

Non si tratta del solito film di animazione con tecnica mista: quella utilizzata per realizzare The Polar Express è piuttosto insolita, per citare le parole del regista “Abbiamo cercato di girare un film che sembrasse un dipinto a olio ma che in più possedesse il calore, l’immediatezza e la gamma espressiva dell’interpretazione di attori in carne e ossa”.

Per ottenere l’effetto voluto da Zemeckis il film, diversamente dal solito, è stato girato nell’ordine cronologico del libro con un processo di realizzazione assolutamente innovativo:

- gli attori hanno girato all'interno di ciò che viene chiamato “black box theatre” (una sorta di grande camera oscura) dove hanno recitato come se si trovassero realmente su un palcoscenico. Ma, e qui sta la novità, non erano semplicemente truccati ma cosparsi di centinaia e centinaia di puntini luminosi, soprattutto sulle parti del viso che contribuiscono all’espressione, in grado di riflettere la luce;

- a questo punto sono entrati in gioco alcuni computer dotati di recettori a raggi infrarossi che hanno registrato ogni singola sfumatura espressiva delle loro interpretazioni;

- l’informazione digitale è stata trasferita a un altro computer che ha posizionato l’immagine degli attori su fondali dipinti ispirati al libro.

Per ottenere l’effetto artistico voluto, Zemeckis si è avvalso della collaborazione di un team artistico che si è occupato di colorare le immagini in modo che assomigliassero il più possibile alle particolarissime illustrazioni di Van Allsburg.

“Quando io e Tom (Hanks) stavamo pensando a come realizzare cinematograficamente questo libro, ci siamo chiesti 'Come faresti un treno che sta andando al Polo Nord la vigilia di Natale?' e quindi abbiamo deciso di esplorare tutti, alla lettera, gli aspetti del cinema digitale. Abbiamo provato con gli attori davanti allo schermo blu e ogni altra possibile tecnica. Quando abbiamo sperimentato questa e abbiamo visto i risultati ci siamo resi conto che era l’unico modo per realizzarlo”.

Girare in ordine cronologico permette di far svolgere la storia in tempi più brevi, “Gli attori non devono fermarsi per cambiare le scenografie o le inquadrature, tutto è in continuità ed è meravigliosamente liberatorio per loro che possono limitarsi a recitare, non devono pensare a tutti gli accorgimenti tecnici” ha spiegato il regista.

Le riprese sono state terminate in 40 giorni, niente per un film di alto costo.

“Ci sono un sacco di piccole e gradevoli sorprese e una grande avventura. Siamo stati molto fedeli al libro, perché pensavamo che la cosa più importante fosse mantenerne lo spirito”.

The Polar Express dovrebbe uscire al cinema alla fine di quest’anno.