Avevamo già visto foto di Hugo Weaving nei panni di Johann Schimdt, alias Teschio Rosso, ma ora Entertainment Weekly ha diffuso la prima foto del personaggio con la terribile maschera rossa calata sul volto.

La prima cosa che salta all'occhio è come questo trucco non sembri coprente, ma sembra fatto apposta per mettere in risalto occhi e lineamenti dell'attore australiano, icona del cinema fantastico dopo i ruoli dell'Agente Smith in Matrix, Elrond nella trilogia del Signore degli Anelli e V in V for Vendetta. In quest'ultimo caso era la maschera la vera protagonista, ma chi ha visto il film in originale ha il ricordo di una voce che buca lo schermo.

La divisa del personaggio non è una uniforme dell'esercito tedesco della Seconda Guerra Mondiale, ma porta le insegne dell'HYDRA. 

Delle origini del Teschio Rosso ho già scritto in precedenza (/notizie/12411/), oggi vi racconto qualcosa di questa organizzazione, il cui nome, nonostante sia scritto in maiuscolo non è un acronimo, bensì è direttamente ispirato al mostro della mitologia greca. Lo slogan dei suoi accoliti è infatti: "se tagli una testa, due prenderanno il suo posto"; a simboleggiarne la resistenza e la fedeltà.

La prima comparsa dell'organizzazione è da collocarsi nel 1965, nella ripresa delle avventure di Capitan America, in piena Silver Age, ad opera di Stan Lee e Jack Kirby, sul numero 135 del mensile antologico Strange Tales.

Questa viene presentata come organizzazione para militare e molto ben armata di fanatici nostalgici del nazismo, guidata dall'americano Arnold Brown, in realtà uomo di paglia del Barone Wolfgang Von Strucker, vero leader e suo fondatore. E' infatti con la successiva apparizione di questo personaggio che scopriamo che l'HYDRA esisteva dietro le quinte anche durante il secondo conflitto mondiale e che uno dei suoi agenti più letali era il Teschio Rosso, anch'esso recuperato da Lee e Kirby come nemesi del Capitano.

L'operazione che fu compiuta dai due mitici autori è definita come un "retcon implant", ossia "innesto di retro-continuity", cioè di continuità retroattiva, e consiste nell'introdurre personaggi nel presente, rivelando che però essi erano già esistenti anche in passato. Non solo, in alcuni casi viene anche proposta una rilettura degli eventi già narrati alla luce delle nuove rivelazioni.

E sicuramente a questa operazione si sono ispirati gli autori della sceneggiatura di Capitan America: Il primo vendicatore, Christopher Markus e Stephen McFeely, già sceneggiatori delle Cronache di Narnia al cinema, che hanno avuto il compito di adattare per il grande schermo le avventure del personaggio ideato da Joe Simon e Jack Kirby, ideatori del personaggio nel 1941, con la collaborazione non accreditata di Joss Whedon, che dirigerà invece il film sui Vendicatori, la cui uscita è previsa nel 2012.

Un disegno di Jim Steranko.
Un disegno di Jim Steranko.
Nel corso di questi anni l'HYDRA tornerà più volte, fronteggiata sia dal Capitano che da Nick Fury e dallo S.H.I.E.L.D., l'agenzia di spionaggio e controspionaggio dell'universo Marvel, la cui prima apparizione è proprio nella stessa storia di Strange Tales, in quanto nemesi naturale dell'organizzazione nazista.

Tra le varie serie che hanno narrato di questi scontri, una segnalazione particolare la merita Nick Fury Agent of Shield, del 1964, durata solo 15 numeri, ma nella quale Jim Steranko, autore anche dei testi, ha avuto modo di esprimere la sua perizia grafica e il suo genio visionario, in un fumetto direttamente ispirato all'arte psicheledica e surreale.

Capitan America: Il primo vendicatore  è diretto da Joe Johnston per conto dei Marvel Studios. Johnston è un mestierante visto all'opera in svariate pellicole ad alto impatto spettacolare, da Tesoro, mi sono ristretti i ragazzi, a Jumanji, Jurassic Park 3, a The Wolfman, che ha vinto quest'anno il premio oscar per il miglior trucco.

In virtù del contratto antecedente alla fusione Marvel-Disney sarà la Paramount che distribuirà il film nelle sale, anche in 3D, il 22 luglio 2011.