Guillermo del Toro ha confermato che il suo prossimo film, come anche comunicato dalla casa produttrice Legendary Pictures, sarà Pacific Rim. E il progetto di At the Mountains of Madness? Non se ne fa niente?

E' proprio così.

Dopo aver ricevuto il via libera (e il denaro) dalla Universal Pictures per produrre i primi studi sulle creature, Del Toro è entrato in una fase di stallo con la casa riguardo a due fattori decisivi: il budget del film e il rating del film. Il rating è il giudizio della censura USA, che per film di questo genere, generalmente, pone un dilemma di questo tipo: rimanere su un livello castigato (in termini di violenza e orrore, in questo caso) e avere la valutazione PG13, oppure rischiare un rating di R.

Qual è la differenza? PG13, ovvero la necessità di un accompagnatore adulto per i minori di 13 anni (Parental Guidance), permette alle folle di teenagers di godersi tranquillamente il film. La valutazione R (Restricted) invece impone la presenza dei genitori per chi è sotto i 17 anni. Pertanto proibisce a una vasta fetta dei più assidui frequentatori dei cinema di andare a vedere il film senza un accompagnatore.

Questo fattore è molto importante: non per niente molti film fantasy e fantastici che abbiamo visto negli ultimi anni sono estremamente sobrii negli schizzi di sangue e relativamente moderati nei dettagli violenti (valga come esempio la trilogia del Signore degli Anelli). Le case cinematografiche non vogliono giocarsi nessun settore del pubblico.

Del Toro voleva la completa libertà artistica per fare un film magari non troppo sanguinoso, ma estremamente impressionante e inquietante (e chi ha visto Il Labirinto del Fauno sa che ne avrebbe le capacità). Il rating R era quindi quasi sicuro.

La questione diventa decisamente complicata quando si incontra con il primo problema che abbiamo menzionato: il budget. Del Toro aveva il desiderio di realizzare una pietra di paragone per il cinema horror, un film in 3D con numerose creature da animare e un'ambientazione (l'Antartide) non facile da simulare. Ma di horror costosi in realtà ne sono stati realizzati pochi. Secondo Guillermo del Toro "Il problema dell'horror è che, 99 per cento delle volte, è un genere clandestino. Vive e respira negli angoli nascosti, e schizza fuori a tormentarti. Raramente è come una bella orchidea che fiorisce... Gli Uccelli [di Hitchcock] era un film con un grosso budget, aveva il meglio per quei tempi come tecnologia cinematografica ed effetti speciali. Ed è piaciuto al pubblico perché aveva tutti gli aspetti di un film ben fatto."

In altre parole la visione artistica del regista era favorevole a un film tecnicamente eccellente, senza badare a spese, né al fatto che gli investimenti nel cinema horror sono stati sempre, salvo qualche eccezione, molto cauti. E ignorando volutamente che la valutazione della censura può essere un freno per i risultati al botteghino. Ma al di là de sogno del regista, per la Universal i conti si sono rivelati proibitivi, con una stima di 500 milioni di dollari come incasso necessario per avere un margine di profitto. Alla fine non si è arrivati a un accordo e Guillermo del Toro ha commentato: "Ci ha rovinato il rating R."

Ora del Toro potrà proporre il progetto ad altri studi cinematografici, mentre si preapara a girare Pacific Rim. Il dubbio a questo punto, dopo l'attesa deludente per The Hobbit che alla fine è tornato nelle mani di Peter Jackson, è se Guillermo del Toro non sia diventato artista di troppe pretese per riuscire a convincere un grosso studio a farlo lavorare.