Anni Cinquanta. Dopo la morte di sua madre e sua sorella, la ventenne Baby Doll (Emily Browning) viene fatta internare dal patrigno in una clinica psichiatrica, dove verrà lobotomizzata nel giro di cinque giorni. La ragazza sfrutta il tempo che le rimane per organizzare un mega piano di evasione insieme a Sweet Pea (Abbie Cornish), Rocket (Jena Malone), Blondie (Vanessa Hudgens) e Amber (Jamie Chung). Per fuggire, le ragazze dovranno recuperare, nell'ordine, una mappa, il fuoco, un coltello, una chiave e un elemento misterioso, la cui natura verrà chiarita solo al termine della storia. 

Parlare di un film come Sucker Punch non è un'impresa facile. Più che di "un film" si dovrebbe parlare di decine e forse più storie, tutte riunite all'interno della stessa pellicola perché Sucker Punch, scritto e diretto da Zack Snyder (300, Watchmen, La leggenda dei guardiani - Il regno di Ga'Hoole), è un incastro perfetto di scatole cinesi, in cui a ogni livello ne subentra uno successivo, come in un videogioco che non conosce soste. C'è una prima parte - che è quella "reale" - in cui assistiamo alle drammatiche vicende che hanno portato Baby Doll al manicomio. Il mondo che circonda Baby Doll è scuro, livido a tratti, basato tutto su scelte fotografiche che ricordano 300. Le immagini scorrono come quelle di un videoclip, accompagnate dal brano d'esordio della colonna sonora, Sweet Dreams. Quando poi, insieme a Baby Doll, entriamo nel manicomio, tutto cambia. Le luci si accendono, la realtà è più colorata ma non per questo meno tragica. Il videoclip è finito, ci troviamo in un bordello al servizio dei potenti della città, a metà strada tra Moulin Rouge e Ragazze Interrotte. Baby Doll conosce le amiche e future complici e decide che vuole essere libera, che farà di tutto per scappare. E' arrivato il tempo di conquistare gli oggetti di valore, inizia la quest. Il recupero di ogni oggetto avviene in un delirio nel delirio, in una struttura simile all'architettura di enunciati di Inception. Le ambientazioni, richiami ad altrettanti generi letterari e cinematografici, sono ricche di lotte frenetiche, dal ritmo di un videogioco. Anche qui, numerose le suggestioni, da scene in un certo qual modo tarantiniane a echi del Signore degli Anelli, dalla spy story classica al racconto di guerra, fino all'inevitabile e brusco risveglio.

Dopo un cast quasi completamente maschile - in 300 - abbiamo qui un cast composto, con poche eccezioni, da attrici: a interpretare Baby Doll è Emily Browning, che gli appassionati del fantastico ricorderanno nei panni di Violet Baudelaire in Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, che dimostra il giusto phisique du role di un'eroina a metà strada tra Alice (nel paese delle meraviglie) e Sailor Moon, con tanto di vestito alla marinara e codini biondi, ma con in più la katana. Nel quintetto di attrici protagoniste spicca Jena Malone, fidanzata con Jake Gyllenhaal in Donnie Darko, che è riuscita a dare il volto a uno dei personaggi meglio caratterizzati della vicenda, la "sorella minore" Rocket. Brava anche la "sorella maggiore" Abbie Cornish, la cui riflessiva Sweet Pea è la più saggia del gruppo, in perenne lotta contro le sue incertezze. Meno incisive la mora Blondie e l'insicura Amber, ma in un gruppo non si può dare lo stesso spazio a tutti i componenti. Una menzione a parte meritano i bravi Carla Gugino nei panni della dottoressa Gorsky (che aveva lavorato con Snyder anche in Watchmen), il sadico Oscar Isaac (Blue) e il saggio Scott Glenn, il cui personaggio non a caso si chiama Wise-Man. 

Così come in Watchmen ottima la colonna sonora del film, che comprende, oltre agli Eurythmics, Mozart, Björk, i Queen, i Beatles e gli Skunk Anansie. Segnaliamo che alcuni titoli della colonna sonora sono interpretati da Emily Browning, mentre il brano finale, Love is the Drug, è stato cantato da Oscar Isaac e Carla Gugino. Ulteriore punto in comune tra Sucker Punch e Watchmen è la presenza, in qualità di direttore della fotografia, di Larry Fong, che con Snyder aveva lavorato anche in 300 e ben riesce a interpretare il mondo claustrofobico di Baby Doll, che sia livido oppure brillante. Ben curati anche gli effetti speciali, che hanno restituito dei combattimenti ben orchestrati da John DJ DesJardin, che, oltre ad aver lavorato con Snyder in Watchmen, ha curato gli effetti visivi dell'intera trilogia di Matrix.

Eppure, la cosa più sconvolgente, in un film come Sucker Punch, è il lavoro di risemantizzazione operato da Snyder. Vite e storie si sovrappongono nel mondo di Baby Doll e delle sue amiche, un mondo dove chiunque può trasformarsi in un eroe e, forse, alla fine c'è la salvezza. L'originalità non esiste nelle singole componenti del film: troppi sono gli echi e troppo riconoscibili, eppure Snyder riesce a tramutarli in qualcosa di nuovo e diverso, come se avesse usato pomodoro e mozzarella per una torta al cioccolato. Che vi consigliamo di provare.