Proprio un brutto attacco personale quello che ha subito Neil Gaiman da parte del politico statunitense Matt Dean, leader di maggioranza alla Casa dei Rappresentanti del Minnesota, che lo ha tirato in ballo per un pagamento ricevuto dallo scrittore inglese nel 2010.

Gaiman era stato invitato a parlare presso una biblioteca nello stato americano, e da lì era nata una controversia a causa del pagamento di 45.000 dollari. Il repubblicano Matt Dean citando questo episodio ha criticato l'uso che viene fatto dei fondi destinati alle attività artistiche, ma è stato molto esplicito nell'affermare che odia Gaiman, che l'autore è un disonesto, e lo ha definito "una piccola donnola dal collo a matita."

Poiché ogni popolo ha il suo stile anche nella maniera in cui vengono espressi gli insulti, forse a casa nostra ci chiederemo cosa volesse dire Dean con quelle strane parole. Precisiamo quindi che la donnola, piccolo animale insidioso e aggressivo che la maggior parte della gente non ha il piacere di vedere praticamente mai, negli Stati Uniti ha il dubbio onore di essere sinonimo di furbacchione (e il collo sottile è un accenno alla capacità di intrufolarsi dappertutto: per rubare, ovviamente). Le "weasel words," le parole da donnola, sono le affermazioni evasive non supportate da evidenza precisa che compaiono spesso nelle pubblicità, parole con cui si cerca di sostanziare quello che si vuol far passare per vero.

In pratica Matt Dean ha fatto passare Gaiman per un astuto profittatore che si impadronisce del denaro dello stato.

Neil Gaiman ha ovviamente dato la sua versione dell'episodio, scrivendola sul proprio blog. Frequentemente si presenta in pubblico e parla senza essere pagato in alcun modo. Ma, a parte le occasioni in cui decide di concedere la propria presenza gratuitamente, Gaiman chiede parecchio denaro per parlare ad un evento: questo anche perché vuole scoraggiare le richieste, per limitare le distrazioni dal suo compito principale, che è quello di scrivere.

L'episodio che ha portato all'indignazione Dean per i 45.000 dollari spesi tuttavia non ha per nulla arricchito lo scrittore, che ha donato tutto in beneficienza. E peraltro Gaiman fa notare che il compenso per cui ha parlato per ore basterebbe solo per pochi minuti del tempo di Bill Clinton.

Matt Dean
Matt Dean
Dopo la reazione di Gaiman, Matt Dean si è parzialmente scusato, ma lo ha fatto in modo da rendere evidente che lo faceva controvoglia. Ha affermato che chiede scusa più che altro perché così desidera sua madre, dispiaciuta per gli insulti lanciati dal figlio.

Neil Gaiman ha a sua volta reagito facendo presente che le scuse si riferivano solo agli insulti e non per averlo definito un ladro, e ha ridicolizzato il fatto che il pentimento fosse dovuto alle pressioni della mamma di cui comunque lo scrittore inglese dice di "essere diventato un fan."

Un'altra reazione di Gaiman è stata un po' meno signorile, quando ha detto di non esser molto interessato a un confronto con Dean poiché "sarebbe come prendere a calci una cacca di cane sulla strada per punirla, con l'unico risultato di ritrovarsi la cacca addosso."

Una cosa è certa: tra i repubblicani e Neil Gaiman non corre buon sangue.