Si intitolano Re Paperon e il tesoro delle tre chiavi, Ser Topolino e la cavalcata dei cavalieri inesistenti e Ser Paperino e il genio del Cannolo le tre storie sceneggiate da Caterina Mognato (Topolino e il vero Ulisse, nella Topiliade) e disegnate da Giuseppe Dalla Santa che costituiscono le Fantaleggende, volume d'esordio della collana Disney Fantasy. 

I tre racconti hanno un'ambientazione comune, il mitico reame di Paperandria dove regna il taccagno Re Paperon. Ritroviamo Paperino, Paperoga, Gastone e Ciccio in veste di cavalieri, Qui, Quo e Qua di paggi, mentre Nonna Papera è come sempre sorella di Paperone e Paperina e Paperetta Yè-Yè sono principesse. Ser Paperino è il cavaliere sfortunato, colui che non riesce neppure a restare in sella a un cavallo e se ne fa costruire un meccanico dall'inventore di corte Archimede. Ser Gastone, fortunato, ritorna vincitore da ogni viaggio, ricoprendosi di onori e gloria. Ser Paperoga è un pasticcione e cerca di evitare le grandi imprese, mentre Ser Ciccio è un inguaribile goloso. In Re Paperon e il tesoro delle tre chiavi, Ser Paperino, Ser Gastone e Ser Ciccio vengono spediti da Paperon in tre pericolosissime missioni per trovare le chiavi che aprirebbero uno scrigno che contiene un tesoro che a Re Paperon farebbe molto comodo per rimpinguare le sostanze reali. Ser Paperoga, con sua somma gioia, viene lasciato indietro per proteggere il castello, mentre dell'assegnazione delle missioni non è affatto lieta la principessa Paperetta, che di vestire abiti femminili non ne vuole proprio sapere e preferirebbe coltivare il suo sogno di diventare un cavaliere. 

Al termine della storia, benché gli altri cavalieri abbiano fatto ritorno a Paperandria, Ser Paperino è perduto sulla luna, in un simpatico rimando all'episodio che vede per protagonista Astolfo nell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Come Astolfo, Paperino scopre che sulla luna finisce ciò che viene smarrito sulla terra, e qui ci riallacciamo alla seconda storia del volume, Ser Topolino e la cavalcata dei cavalieri inesistenti. Il malvagio Macchia Nera, di stanza sulla luna, sta infatti raccogliendo l'egoismo del coraggioso Ser Topolino per animare un esercito di cavalieri senz'anima e conquistare il regno della Regina Minni. In questa storia sono presenti anche personaggi come Topolino, Minni e Pippo, appartenenti all'universo dei topi che in genere rimane a sé stante rispetto a quello dei paperi nel mondo Disney. Si tratta di un caso insolito dunque, seppure non propriamente inedito. 

Se le prime due storie presentano un collegamento più stretto l'una con l'altra, lo stesso non può dirsi di Ser Paperino e il genio del Cannolo, che, pur mantenendo costante l'ambientazione paperandrese, segue più da vicino le avventure di Ser Paperino alle prese con un "genio della lampada magica" che si rivelerà essere un rappresentante di commercio alieno, pronto a esaudire i desideri del suo cliente Ser Paperino. La storia prende quindi una piega alla Mille e una notte, condita con la salsa aliena che già veniva accennata come sottotrama nella prima Fantaleggenda

Tutte e tre le vicende vengono narrate dal medesimo menestrello che costituisce un ulteriore filo conduttore tra le storie, eppure se Le tre chiavi e La cavalcata dei cavalieri inesistenti (pubblicate a un anno di distanza, nel 1993 e nel 1994) presentano effettivamente dei legami tanto da poter parlare a ragione di un'unica storia, lo stesso non può dirsi per Il genio del Cannolo, pubblicato nel 1996, che ha un respiro meno ampio. Tra i tanti personaggi, quello che più resta nel cuore dei lettori è senza dubbio Paperetta Yè-Yè, creata dall'italiano Romano Scarpa e personaggio purtroppo non tra i più conosciuti nell'universo Disney. Ogni principessa che si rispetti dovrebbe infatti sognare di essere un cavaliere piuttosto che aspettarne uno. 

Segnaliamo a fine volume la storia autoconclusiva in una tavola dedicata al prode Lancicciotto (testo e disegni di Giuseppe Sansone). Assente invece una doverosa introduzione per il lettore meno esperto al reame di Paperandria e al riconoscimento delle citazioni presenti nelle Fantaleggende. Si tratta di una pecca non indifferente se consideriamo che sono proprio i rimandi e le citazioni presenti nel testo a fare la differenza tra una qualsiasi delle storie pubblicate settimanalmente su Topolino e quelle che vengono ripresentate all'interno delle raccolte, dal respiro più ampio.

Dal punto di vista tecnico, sul disegno non c'è molto da dire: Giuseppe Dalla Santa rielabora i personaggi in stile medievale rispettando i canoni Disney, regalandoci dei bei paesaggi soprattutto nelle scene di ambientazione lunare. Purtroppo, probabilmente per mantenere i costi, la carta scelta è ruvida e non patinata - come era invece accaduto per i volumi di Wizards of Mickey. Molto bella la copertina del volume, disegnata da Alessandro Perina e ben colorata da Max Monteduro.