"Conan è un prodotto del suo ambiente, non se ne sta lì fuori a sollevare massi. Perciò lo abbiamo voluto agile." Jason Momoa, che sarà protagonista di Conan the Barbarian, ha spiegato così la diversa ottica sull'eroe cimmero, che tornerà sugli schermi fra pochi mesi. Quello che ci verrà offerto sarà un eroe meno muscoloso e più agile (l'attore non è esattamente un mingherlino, va detto: ma certamente non ha la stazza del "vecchio" Conan, interpretato da Arnold Schwarzenegger), pose e mosse influenzate dallo stile dei samurai che abbiamo visto nei film di Kurosawa, movimenti agili, combattimenti sanguinosi nello stile di Apocalypto. Il regista Marcus Nispel (la cui carriera è partita con un altro remake, Non aprite quella porta) cita infatti questi come riferimenti per lo stile visivo del film.

Quanto alla magia, Momoa spiega che in Conan the Barbarian non ne vedremo moltissima, sebbene stregoneria e magia nera abbondassero nelle storie di Robert Howard, il creatore di Conan. Gli eccessi visti in Scontro tra Titani potrebbero essere la causa di questa prudenza.

Pertanto vi sarà solo qualche piccolo espediente magico operato dal personaggio di Marique (Rose McGowan). Tuttavia, secondo l'attore, l'incontro con le arti oscure è solo rimandato. Momoa è certo che avremo dei seguiti, e nei prossimi Conan 2 e 3 la magia farà la sua parte. L'entusiasmo e la fiducia del protagonista sembrano ai massimi. Vedremo a breve (in agosto per gli USA, per l'Italia non esiste una data certa) se il nuovo Conan manterrà le promesse.