Nata in Sicilia e romana d'adozione, Chiara Palazzolo è presente nelle librerie a partire dal 2000, quando esordisce con La casa della festa (Marsilio editore). Il suo nome non dovrebbe sfuggire agli amanti della buona letteratura nostrana. Chiara è infatti un'autrice che sa distinguersi grazie a una tecnica stilistica particolare - acquisita con anni di esercizio - e a contenuti sempre ben sviluppati e intriganti.

“Adoro il genere perturbante, quando esiste qualcosa che non potrebbe trovarsi in quel luogo e in quel momento, invece c'è e bisogna farci i conti” ha raccontato l'autrice, nell'intervista che ci ha gentilmente concesso al Salone del libro di Torino.

Ripartiamo dall'inizio. Dopo La casa della festa, libro incentrato su un gruppo di amici inquietati da una misteriosa presenza, esce I bambini sono tornati (Piemme, 2003), basato sullo stesso tema della “paura invisibile”. Poco dopo, la scrittrice realizza la trilogia che la renderà famosa: Non mi uccidere (Piemme, 2005), Strappami il cuore (2006) e Ti porterò nel sangue (2007). La serie diventerà nota come Saga di Mirta-Luna, nome della sua protagonista. Nei tre libri, rielabora la figura del vampiro, un'intuizione che precede di molto l'uscita di Twilight in America e della successiva vampiro-mania.

I vampiri di Chiara Palazzolo hanno un nome particolare: sopramorti. La loro figura viene mescolata a quella degli zombie e la storia si inserisce in un genere che si può definire dark. Mirta-Luna è una spietata “bad girl” sospesa tra la vita e la morte. Uccisa da un'overdose a vent'anni, torna in vita per incontrare il suo amato Robin. Ma per sopravvivere ha bisogno di mangiare ed è la carne umana che le da forza. La trilogia riscuote un tale successo che dal 2009 si inizia a parlare di un possibile film, tratto dal primo libro. Il progetto viene portato avanti dalla R&C e la sceneggiatura ultimata, tuttavia gli accordi subiscono un ritardo, a causa della crisi del cinema italiano del 2010. Tuttora, non si è ancora dato il via alle riprese, ma ci auguriamo che inizino al più presto. Vedere la storia di una scrittrice italiana sul grande schermo non è cosa da tutti i giorni.

In occasione del Salone di Torino, la scrittrice ha presentato la sua ultima fatica letteraria. Dopo la conclusione della trilogia di Mirta-Luna, l'autrice ha raccontato di essersi presa qualche anno per disintossicarsi dal suo personaggio e per approdare a qualcosa di nuovo.

Il risultato è Nel bosco di Aus. La prima suggestione nasce nella Palazzolo con la visita del vero bosco di Aus, una località solitaria sul fianco di una collina, con una cascata verde che precipita verso una gola di pietra.

La protagonista, Carla, è una moglie e una madre che sembra aver raggiunto ogni obiettivo nella vita, compreso quello di trasferirsi nella nuova casa, vicino al bosco. La sua felicità è offuscata da una serie di responsabilità derivanti dall'assenza del marito, preso sempre dal lavoro, i figli più grandi Nikka e Andrea (la prima ha voluto i capelli rosa shocking, il secondo sembra vivere una vita impenetrabile) e Albertino, il figlio piccolo che adora. E poi, il lavoro a scuola, il giardino nuovo, la casa da mandare avanti... Carla riesce sorridere davanti a ogni difficoltà. Ma solo finché, in uno strano incidente d’auto, non perde la vita Rita, la sua migliore amica. Di di lì a poco, il piccolo Albertino comincia a essere irrequieto. Dice di vedere una vecchia strega girare intorno alla casa. Carla non gli crede, eppure continuano ad accadere cose strane. Una voce le giunge riguardo a una fattura che Giulia, la figlia di Rita, avrebbe fatto alla madre per farla morire. E poi c'è Amanda Satriani, la donna ricca e potente che le ha venduto la casa nel bosco, dalla quale Carla si sente sempre più attratta.

“Nel mio libro le streghe ci sono, ma non si vedono. Non ti accorgi di loro finché non ti fanno cadere nella loro trappola” ha spiegato l'autrice.

La descrizione di queste presenze, che i personaggi percepiscono, senza però riuscire a vederle davvero, costituisce il più grande fascino della storia, insieme uno stile narrativo spezzato, da cardiopalma, originalissimo.

Una chiacchierata con Chiara Palazzolo

Una chiacchierata con Chiara Palazzolo

Articolo di Emma Brander Mercoledì, 15 giugno 2011

In occasione del Salone del Libro di Torino, abbiamo incontrato l'autrice della trilogia di Mirta-Luna e del nuovissimo Nel bosco di Aus.

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