Ciao Franco, ti ringrazio per la disponibilità a parlare con noi, sin da subito, del tuo nuovo incarico.

Ma figurati. Grazie a voi per l’ospitalità.

Quando è arrivata la "proposta" come ti sei sentito? Da chi l'hai ricevuta?

Il passaggio di consegne mi è arrivato dall’Editor precedente di Mondadori, Sergio Altieri, grandissimo scrittore, traduttore sopraffino e uomo di qualità eccezionali. Io collaboravo già da tempo con Mondadori e con lui su più fronti, non ultimo quello di autore per la collana Segretissimo, e quando Sergio ha sentito l’esigenza di cambiare qualcosa nel suo percorso professionale e di vita, ha creduto che io potessi essere la persona più adatta a sostituirlo. Di questo, naturalmente, lo ringrazio, e posso affermare che comunque Sergio non scomparirà dalla squadra di autori e collaboratori delle collane edicola Mondadori, tutt’altro. Intendo avvalermi della sua enorme esperienza e professionalità ancora a lungo!

Riguardo a come mi sono sentito… be’, lusingato, ovviamente, ma anche stimolato, perché si tratta di dirigere alcune delle collane storiche di Mondadori, che mi hanno accompagnato per tutta la vita (da Urania ai Gialli, passando più recentemente per Segretissimo). E poi io sono uno a cui piacciono le sfide e che non si tira certo indietro quando me ne propongono di così interessanti.

E quando l'hai accettata, ti sei sentito più coraggioso o incosciente?

Forse entrambe le cose. Un pizzico di incoscienza serve sempre, insieme a una buona dose di coraggio e alla conoscenza del mestiere e delle regole che lo governano. Credo di non difettare di nessuno di questi ingredienti.

Il passaggio di consegne come è avvenuto?

Per un paio di mesi in Mondadori si sono aggirati due loschi figuri, più simili a due scagnozzi della mafia russa, forse, che a due editor, il che ha fatto capire subito che con il category, cioè la sezione che si occupa delle collane da edicola, non si scherza.

Come si concilierà con gli impegni per la Delos Books, che sono molti, dalla curatela di antologia, alla WMI, all'essere il nostro direttore responsabile?

Ovviamente avrò meno tempo di prima per seguire tanti progetti che mi stanno a cuore, e che delegherò ai fidati collaboratori che negli anni sono cresciuti insieme a me. Però il mio accordo prevede che, fintanto che Delos Books non entrerà nel mercato delle edicole (cosa che credo non avverrà mai), non ci saranno problemi di “conflitto di interessi”. Saprò gestire entrambe le cose, promesso.

La gestione di Altieri è stata sicuramente caratterizzata, oltre che dalla competenza, dalla personalità di Sergio Altieri. Cosa porterai della tua esperienza e personalità?

Be’, non sono certo un novellino dell’editoria, soprattutto di genere, anzi. Credo di poter affermare di essere un esperto di tutti i settori che andrò a curare, prima come traduttore e consulente editoriale, poi come autore (ho scritto qualcosa in tutti questi generi) e infine come lettore. E poi ho le mie idee, e sarà interessante capire se, come e quanto potrò muovermi all’interno del gigante di Segrate per dargli spazio e corpo. Questo lo vedremo prossimamente.

Tralascio le collane non fantastiche, ma solo per competenza della testata, perché so che invece tu avrai delle idee anche per giallo e spionaggio, e ti chiedo se hai già idee precise da portare alla gestione di Urania.

Come detto, idee ne ho a bizzeffe. Adesso si tratta di capire come conciliarle con le esigenze del mercato e con la competenza e la professionalità del curatore di questa testata, Giuseppe Lippi, che resta l’uomo al timone di Urania come fa in maniera eccellente da più di vent’anni. Ma dato che sono convinto che le iniziative intelligenti e propositive possano sempre trovare sbocchi interessanti, non dubito che presto riusciremo a presentare ai lettori qualcosa di nuovo e avvincente, per contribuire al rilancio di questa bellissima testata.

In edicola la fantasy ha avuto fortune alterne. Al momento, dopo la chiusura di Epix, non c'è una collana dedicata a un fantastico non propriamente fantascientifico, ma i titoli sono proposti all'interno di Urania o in speciali. Pensi che horror, fantasy, weird possano avere uno spazio tutto loro?

E’ tutto da verificare passo dopo passo, senza avventati colpi di testa ma seguendo delle strategie precise, delle idee e dei progetti da presentare come un corpo unico, a cui i lettori possano credere e con il tempo affezionarsi. Ripeto: idee ne ho tante, ora si tratta di verificarne l’applicabilità.

La crescita degli autori italiani di fantastico continuerà nelle pubblicazioni da edicola?

Se questa crescita non sarà solo numerica, ma anche qualitativa e corrispondente alle esigenze e al responso del pubblico, allora sì, certo. Chi mi conosce sa che ho sempre lavorato per offrire spazi di pubblicazione agli italiani, ma senza mai prescindere da un requisito fondamentale: la qualità dei testi. E’ questo il solo parametro valido a cui tutti dovremmo tendere. A quel punto, anche il pubblico si accorgerà che non c’è differenza fra autori italiani e autori stranieri.

Molto è stato fatto dalla precedente gestione in tal senso, serve ancora qualcosa per creare una scuola di professionisti della scrittura seriale in italia?

Serve che gli autori italiani imparino prima di tutto a leggere. Sembrerà una banalità, ma purtroppo non è così. Ho a che fare tutti i giorni con scrittori che sfornano libri uno dietro l’altro ma non conoscono il mercato, gli autori pubblicati, le storie che il pubblico legge e vuole leggere. Se lo scrittore si rintana nel suo bozzolo e scrive a prescindere da una reale conoscenza del mercato (che poi significa mettersi a leggere quello che esce in libreria ed edicola ogni mese), allora difficilmente riuscirà a produrre qualcosa di veramente interessante.

Ti ringrazio e ti auguro ancora un grande in bocca al lupo!

Crepino tutti i lupi della brughiera e buon fantasy a tutti voi.