La Marvel Comics, in associazione con Gotham Entertainment Group, è al lavoro per reinventare completamente la mitologia di Spiderman, ambientandola in India e riscrivendo personaggi buoni e cattivi in modo da farli interagire con le nuove ambientazioni.

La nuova mutazione vedrà entusiasmanti inseguimenti a bordo di risciò elettrici per le vie di Agra, una battaglia nel Taj Mahal e un combattimento per salvare il mondo presso il Cancello dell’India. Jeevan Kang è l’autore del fumetto e l’operazione non viene ritenuta un semplice espediente per incrementarne le vendite, specialmente ora che il secondo episodio cinematografico è in uscita, bensì l’incarnazione della globalizzazione in atto tra India e Stati Uniti.

Quindi a luglio, il nostro eroe arrampicamuri si toglierà il costume e indosserà il sarong; Pavitr Prabhakar, ex Peter Parker, combatterà contro il malvagio demonio Rakshas (il Goblin dell’originale) dopo aver ricevuto i suoi poteri da un saggio indù.

Finora il Gotham Entertainment Group ha tradotto e distribuito i fumetti Marvel in tutte le lingue correnti in India. Per la prima volta un supereroe avrà una ben precisa identità etnica, e ovviamente la totale reinvenzione di Spiderman è un forte segnale della crescita qualitativa del fumetto in India e della sua accettazione da parte del mercato occidentale. Sia detto per inciso, il regista Shekhar Kapur aveva suggerito qualcosa in merito, in una sua dichiarazione rilasciata durante la cerimonia dei Bolliwood Awards a Singapore. Secondo lui, poiché India e Cina si oppongono ormai economicamente alle superpotenze, vedremo una colonizzazione culturale inversa, per cui “Avremo ancora Spiderman, ma quando si toglierà la maschera lo vedremo cinese o indiano”. I fatti gli stanno dando ragione.