Il giardino del drago purpureo (Garden of the Purple Dragon, 2005) della scrittrice australiana Carole Wilkinson è il secondo titolo della serie Dragonkeeper che viene pubblicata dalla Baldini Castoldi Dalai editore.

Nel primo volume pubblicato nel 2010 con il titolo La custode del drago abbiamo conosciuto la simpatica Ping, una ragazzina orfana e schiava del perfido Mastro Lan che è il guardiano dei draghi imperiali.

L’uomo, però, svolge molto male il suo compito: maltratta i draghi tanto che dei dodici originari ne resta solo uno di nome Long Danzi. Quest’ultimo, telepaticamente, chiede a Ping di aiutarlo perché un cacciatore e negromante vuole usare parti del suo corpo per scopi malvagi. 

La ragazzina e drago fuggono insieme, portando con loro una misteriosa pietra viola dalla quale dipende la sorte futura dei draghi. I due saranno braccati dal cacciatore e dalle guardie imperiali. 

Nuove amicizie e grandi avventure attendono Ping, che durante la fuga cresce diventando più matura e sicura di se e impara a usare straordinari poteri che non sapeva di possedere. 

In questo secondo romanzo Ping deve occuparsi di Kai il piccolo drago color porpora affidatole da Long Danzi. Il drago, con il quale è fuggita dalla corte imperiale, è alla ricerca dell'isola dei Benedetti dove si dice ci sia una fonte prodigiosa la cui acqua può guarire ogni ferita e dare addirittura la vita eterna.

Per proteggere il piccolo drago Ping si nasconde, ma è ancora ricercata dal negromante Diao. Nel disperato tentativo di sfuggirgli, però, finisce nelle mani delle guardie imperiali. 

A questo punto ldovrà convincere l’imperatore che tutto ciò che ha fatto è stato per il bene dei suoi draghi.

La scrittrice: 

Carole Wilkinson (Derby, 1950) si è trasferita con la sua famiglia in Australia a dodici anni. Dopo aver lavorato come assistente di laboratorio, a quarant’anni ha deciso di diventare scrittrice di libri per ragazzi. Con la trilogia che ha per protagonista Ping, la Custode del Drago – diventata un bestseller e pubblicata con successo in molti Paesi – ha vinto numerosi premi, tra cui: l’Aurealis Award (Miglior libro per ragazzi 2003), il Children’s Book Council of Australia Award (Libro dell’anno sezione ragazzi) e il Queensland Premier’s Literary Award (Miglior libro per bambini), entrambi nel 2004, il KOALA Award (Kids Own Australian Literary Awards) per la categoria Older Readers e il premio Kalbacher Klapperschlange nel 2006. Il Giardino del Drago Purpureo, secondo capitolo della trilogia, ha rivinto il KOALA Award nel 2009. 

Nel 2010 per Dalai editore ha pubblicato La Custode del Drago.

Un brano: 

Il suo nome è Kai, maestà. Long Kai Duan, spiegò Ping. «L'ultima volta che sono stata qui a Ming Yang non ne avevo assolutamente idea, ma la pietra del drago era in realtà un uovo. Quando abbiamo raggiunto l'oceano, si è schiuso, e Kai è nato.»             

Il cucciolo di drago corse incontro all'imperatore emettendo un verso carico di eccitazione. L'imperatore abbassò lo sguardo su quella strana creatura color porpora ai suoi piedi, e scuoteva la testa incredulo. Ciao, Kai, disse l'imperatore, «Io mi chiamo Liu Che»

«Lu... Lu», una voce di cucciolo di drago tentava di pronunciare quel nome nella testa di Ping. «Lu-lu!».

Ping fu contenta che nessun altro potesse sentire la voce di Kai

La quarta: 

Antica Cina, dinastia Han. Il drago imperiale Danzi si è messo in viaggio alla volta dell’Isola dei Benedetti e Ping – la sua giovane Custode – è rimasta a prendersi cura di Kai, il figlio del drago, nato dalla misteriosa pietra purpurea che nel primo capitolo della saga la ragazza aveva difeso strenuamente. Per crescere e, soprattutto, mantenere nascosto Kai, Ping si è rifugiata sulla montagna sacra Tai Shan, dove crede di essere al sicuro, ma il pericolo è più vicino di quanto pensi… Quando il negromante Diao – che lei credeva morto – la trova, Ping, aiutata dall’amico Hua – un topo che si rivela dotato di straordinaria intelligenza e di magici poteri – sarà costretta a fuggire, ma verrà catturata dalle guardie imperiali. Liu Che, l’imperatore, vuole punire Ping per la sua rocambolesca fuga e per avergli sottratto Danzi, l’ultimo drago imperiale, invece lei confida nel suo perdono e spera di recuperare l’antico rapporto di amicizia che li legava. Ma come reagiranno a palazzo nell’apprendere che Kai è figlio di Danzi? Il cucciolo di drago sarà veramente al sicuro? Ping saprà distinguere tra chi vuole il bene di Kai e chi è unicamente interessato a sfruttare i suoi poteri?

Carole Wilkinson, Il giardino del drago purpureo (Garden of the Purple Dragon, 2005)

Traduzione Eleonora Aspesi

Baldini Castoldi Dalai editore, collana Romanzi e racconti 531, pagg. 243, euro 18,00