L'agenzia ANSA ha battuto il triste comunicato ieri, alle 11.17. 

E' morto Sergio Bonelli, editore di Tex, Dylan Dog, Martin Mystére e tanti altri personaggi che sono nel cuore e nell'immaginario degli appassionati italiani. Bonelli, aveva 79 anni e aveva ereditato dal padre Gian Luigi, il creatore di Tex, la casa editrice. Aveva creato anche i personaggi di Zagor e Mister No. Era ricoverato da qualche giorno al San Gerardo.

Sposato con la signora Beatrice, aveva un figlio, Davide, che e' responsabile marketing della casa editrice.

Oltre che come editore, Bonelli era conosciuto come autore, con lo pseudonimo di Guido Nolitta, con il quale inventò il personaggio di Mister No, ispirato dalla passione per l'autore per la giungla amazzonica.

Nonostante fosse il figlio di Gian Luigi e Tea, fondatori della casa editrice chiamata allora Cepim, cominciò dal basso, imparando il mestiere del fumettaro con umiltà e poi subentrando alla direzione della casa editrice nel 1957. 

Dopo aver scritto la serie Un Ragazzo nel Far West, su disegni di Franco Bignotti e Il Giudice Bean, con Sergio Tarquinio, il suo primo contributo alla leggenda della casa editrice fu il personaggio di Zagor, che debuttò nel 1961. Un personaggio le cui storie avventurose, misto di western, mistero, azione e con puntate nel fantastico e nel fantascientifico appassionano tutt'ora migliaia di lettori ogni mese.

Il vero alter ego fumettistico di Bonelli era Jerry Drake protagonista della collana Mister No, che debuttò nel 1975. Un simpatico pilota di aerei che vive le sue avventure all'inizio tra le giungle dell'Amazzonia, negli anni '50 per poi essere posizionato per un lungo periodo in Africa, vivendo qualche storia anche in altre parti del mondo.

Importante fu il suo contributo nel cambio della guardia su Tex, anche se la sua visione del personaggio non fu mai "canonica", tant'è che quando molta critica fa riferimento al "Tex di Nolitta", intende una visione quasi antitetica a quelle dei canoni standard del personaggio.

Un altro importante contributo alla storia del fumetto italiano è stata anche la collana di albi cartonati, Un uomo, un'avventura, nella quale grandi autori del fumetto italiano proposero storie capolavoro di diverse coniugazioni del tema avventuroso. A questa collana contribuì anche lui, con l'albo L'uomo del Texas, disegnato dall'inventore grafico di Tex, Aurelio Galleppini.

Fino al 1995 Bonelli scrisse poi solo storie di Mister No, pressato dai suoi impegni come responsabile delle casa editrice, che nel frattempo aveva preso il suo nome diventando la Sergio Bonelli Editore. Tornò con mestizia al personaggio da lui più amato nel 2005, per scrivere la lunga sequenza finale di storie del personaggio, il cui mensile cessò le pubblicazioni regolari nel 2006.

Nonostante l'apparente resistenza a lanciarsi in ardite sperimentazioni, Bonelli diede comunque l'approvazione alla pubblicazione di collane del tutto innovative per il fumetto italiano dell'epoca, come Martin Mystére e Dylan Dog, e negli ultimi anni approvò, pur se con riluttanza, l'idea delle miniserie come Brad Barron, Magico Vento e Caravan, dimostrandosi pragmaticamente come un uomo fermo e saldo nelle sue convinzioni, ma sempre pronto a cambiare idea, purché i prodotti vendessero.

Nonostante la primigenia produzione bonelliana fosse avventurosa, grazie anche alle testate che abbiamo citato è enorme il contributo dato dalla Bonelli anche ai generi del fantastico che amiamo. Ricordiamo anche Dampyr, Napoleone, molte storie di Tex, Zagor e Magico Vento a tema fantastico, Gea di Luca Enoch, e il primo numero della collana Romanzi a fumetti, la storia fantasy Dragonero.

In poche ore dalla morte dell'editore tantissime sono le espressioni di cordoglio che si sono potute leggere in rete, dai canali dell'informazione "ufficiale" ai social network; al momento in cui scrivo centinaia sono i commenti sul sito ufficiale dell'editore http://www.sergiobonelli.eu.

La redazione di FantasyMagazine si unisce ai familiari e all'intero mondo editoriale nel cordoglio per la scomparsa di una delle figure più importanti per la storia del fumetto italiano e anche, permettecelo, della cultura, popolare  e non. Un uomo il cui operato, se vivessimo in Francia per esempio dove i "fumettari" diventano Accademici, sarebbe stato insignito delle massime onoreficenze. Appare anche paradossale il fatto che a Bonelli non siano mai state tributate quelle onorificenze per meriti anche "solo" imprenditoriali, per aver gestito con oculatezza un'azienda che ora viene consegnata alla terza generazione di Bonelli.