Di nuovo un mito antico torna a vivere nell'opera di Kay, dove, a Dan Maura, la Custode della Dea Madre (un misto tra Persefone, che si ritira all'interno della terra, la sua discesa nell'Ade, e Demetra, che prende l'aspetto d'anziana durante l'inverno) con l'apparenza di una vecchia rinsecchita è in attesa che possa tornare per lei la primavera quando Dana potrà riunirsi all'amato Liadon. Non è un caso che il sacrificio dell'uomo (l'intensità dell'unione tra il mortale e la dea è tale che lo spinge ad addentrarsi in una profondità che non permette più di tornare indietro) spezzi la morsa dell'inverno innaturale che stringe Fionavar. Un sacrificio che avviene durante il Maidaladan, la Notte di Mezza Estate, una festa che ricorda le Baccanali, dove veniva festeggiata la fertilità, dove ogni gesto era un inno alla vita e alla sua rigogliosità capace di vincere qualsiasi cosa. Una festa con finalità propiziatorie, certo, dove le pratiche sessuali che vi si svolgevano erano finalizzate anche a una non secondaria funzione biologica di rimescolamento del patrimonio genetico di popolazioni che vivevano in luoghi remoti e che difficilmente avrebbero avuto altri modi di interagire fra loro se non quello che avveniva durante tali festeggiamenti.

Sono alcune delle tappe di un viaggio in un mondo fantastico, tappe capaci di risvegliare la conoscenza e la consapevolezza della saggezza del passato attraverso le immagini che le avventure e le scoperte dei protagonisti mostrano. Tappe di un viaggio iniziatico per le cinque persone, tre uomini e due donne, che sono portate dalla Terra a Fionavar dal mago Loren Manto d'Argento; un viaggio che doveva essere di semplice piacere per una ricorrenza importante, il cinquantenario  del regno di re Ailell, che si trasforma in un cammino che farà scoprire la vera natura di ognuno, che li farà crescere, li cambierà, facendoli divenire ciò che sta attendendo di trovare maturazione, perché diventino individui integri e completi. Per taluni si tratterrà di un addentrarsi ancora più in profondità nella natura che già conoscono, arrivando a toccare le corde più intime che la caratterizzano (Kevin) o di portare alla luce ciò di cui si era già in possesso, ma che ancora tentennava a uscire per mancanza di coraggio in sé, avendo bisogno di sentire la fiducia altrui per prenderne consapevolezza, un sentirsi accettato, parte di qualcosa che cancella l'essersi sempre sentito ai margini, sia in famiglia, sia tra gli amici (Dave); per alcuni (Paul e Kim) la completezza del proprio essere avverrà grazie all'aiuto di altri che fonderanno le proprie forze e conoscenze con l'anima che loro possiedono, una fusione che li manterrà sempre loro stessi, ma allo stesso tempo li farà divenire creature nuove. Ma per alcuni (Jennifer) si tratterrà di un destino antico, che affonda le proprie radici in una storia di dolore, molto più profonda delle ferite che il presente ha inferto: un passato che ritorna con tutto il carico di sofferenze accumulate in vite dove il fato ha continuato a ripetersi e a perpetrare la ferita più grande, quella del tradimento dell'amore.

Un viaggio iniziatico attraverso figure leggendarie, rimaste impresse da tempi immemori nell'inconscio che hanno bisogno di essere riscoperte per portare quella crescita che fa andare avanti, rendere veri individui. E perché questo avvenga occorre lasciare il conosciuto (il nostro mondo) e addentrarsi nello sconosciuto, nel mistero (il mondo fantastico), come avviene nelle tradizioni dei popoli che avevano come punto di riferimento di saggezza gli sciamani, come è mostrato dai Dalrei, una popolazione che vive nelle praterie, cacciando le mandrie che vi pascolano e prendendo solo il necessario per vivere e che ricorda i nativi americani con il loro stile di vita e gli animali totemici o magici, guide che si mostrano per la prima volta all'individuo durante il passaggio dall'età dell'infanzia a quella adulta; un passaggio che richiede da tradizione di trascorrere una notte nel bosco (altro simbolo iniziatico, come lo è la grotta buia) e, bevendo una pozione, entrare in una sorta di trance che lo connetterà al mondo dei sogni, dove gli si mostrerà l'animale totemico, simbolo che il ragazzo è pronto a compiere il passaggio che lo farà accettare nel cerchio dei cacciatori, divenendo anche lui responsabile della vita e della protezione del proprio popolo.

Una responsabilità che spetta a ogni singolo individuo, che però è ancora più forte nelle figure guida come posso essere i regnanti.