J.K. Rowling, pochi giorni fa, aveva dato il via a una sorta di sondaggio tramite il quale avrebbe risposto alla domanda più gettonata dai fan. Il 46% dei lettori ha scelto Mark Evans, personaggio di dieci anni di cui abbiamo appena un accenno nell'Ordine della Fenice, con l'unica peculiarità di portare lo stesso cognome della madre di Harry Potter.

Le teorie su questo ragazzino misterioso sono state molteplici e fantasiose. Molti lo hanno visto imparentato al ragazzo sopravvisuto, altri come ipotetico figlio di Severus Piton, l'acerrimo Professore di Pozioni, riallacciandosi ovviamente all'anagramma del suo cognome, che riporta anch'esso al tanto discusso e chiaccherato “Evans”. L'età del piccolo Mark ha portato i lettori a credere di poterlo rivedere allo Smistamento del sesto libro, i più audaci di loro lo hanno addirittura additato come probabile futuro Principe Mezzosangue. Ma tutti questi futili indizi hanno solo fuorviato i fan, perchè l'autrice ha deluso tutti ammettendo che la figura di Mark Evans è tutt'altro che rilevante ai fini della storia, anzi è un semplicissimo personaggio di contorno, senza alcuno spessore o importanza.

La Rowling dichiara che “dopo che avrete letto questa risposta, dovrò scomparire per salvarmi la pelle... Mark Evans è... nessuno. E' nessuno nello stesso senso in cui sono nessuno il signor Prentice, Madama palude e Gordon (membro della banda di Dudley)”. Poi, affondando di più il coltello nella piaga, continua: “Solo persone sullo sfondo che avevano bisogno di nomi, ma che non hanno alcun ruolo oltre a quello di passaggio loro assegnato”.

J.K. Rowling
J.K. Rowling
E mentre tutti i castelli in aria costruiti dai lettori precipitano inesorabilmente, una domanda sorge spontanea sulla bocca di tutti: perché allora gli ha dato il cognome “Evans” se ciò non ha alcun significato e legame con la trama principale?

La Rowling risponde che “Evans è un cognome comune; non ci ho pensato molto, non era un'ennesina falsa pista. Allo stesso modo avrei potuto chiamarlo Smith o Jones (o Black o Thomas o Brown, e con questi mi sarei messa ugualmente nei guai).”

L'autrice in ogni caso si rammarica per aver alimentato false speranze ed è conscia del disappunto dei suoi fan. “Che posso dire, molte delle teorie che avete elaborato erano decisamente plausibili. Se sapeste quante volte ho controllato il sondaggio per le domande frequenti nella speranza che una delle altre domande si portasse in testa...”

C'è ancora molto da scoprire e non ci resta che aspettare.