Gary Hampton, giovane americano facoltoso, esce dal coma in una notte di luna piena, a distanza di un mese dall'attacco di quello che sembrava un orso e che gli è quasi costato la vita. Non solo è vivo e vegeto, ma anche le devastanti ferite riportate sono scomparse senza lasciare traccia. Se per sua moglie e sua figlia questo è senz'altro un sollievo, i troppi misteri sul suo incidente e la successiva, strana guarigione non giovano al suo lavoro, gettando una luce ambigua sulla sua azienda e le relative finanze. Tuttavia non è il primo dei problemi. Presto Gary scopre di essere stato contagiato dal virus della licantropia e di portare dentro di sé un gigantesco uomo lupo dalla forza sovrumana che ciclicamente esigerà di essere liberato. Se tale sorte è da leggere come una maledizione o una meravigliosa opportunità, rimane da vedere...

Lo stupefacente Wolf-Man fa parte di quei titoli importati in Italia tardivamente per lucrare sul nome dello scrittore Robert Kirkman, ormai lanciatissimo a livello internazionale grazie soprattutto alla sua creatura più popolare, The Walking Dead, e alla serie televisiva di successo che ne è stata tratta.

Con The Astounding Wolf-Man, firmato insieme al disegnatore

«Attenti al lupo... Attenti al lupo...»
«Attenti al lupo... Attenti al lupo...»
Jason Howard per la Image Comics a partire dal 2007, siamo nel territorio del genere supereroistico che si contamina con l'horror e le tante sue icone soprannaturali. Gioco fumettistico in verità visto già parecchie volte e con risultati altalenanti, cui Kirkman presta il consueto mestiere.

Il suo Uomo Lupo è razionale, fortissimo e determinato. Indossa una tuta sgargiante con tanto di stemma sul petto e fa uso di complessi accessori tecnologici. E' animato anche da nobili propositi, come quello di intraprendere la carriera di giustiziere in una città dove già sono all'opera molti supereroi canonici (tutti rigorosamente plasmati per l'occasione). Gli insegnamenti del misterioso Zechariah e le proprie risorse economiche gli permettono di esordire in fretta come un nuovo paladino metropolitano, fornito di un pratico rifugio e di una conveniente identità segreta, salvando vite e affrontando pittoreschi criminali al fianco degli eroi già noti. Una girandola di eventi spettacolari quanto prevedibili, secondo una ricetta più volte fruita e ormai prossima a dispensare noia senza possibilità di scampo. O almeno così sembra leggendo le prime pagine.

«Nonna... che bocca grande che hai!»
«Nonna... che bocca grande che hai!»

Ciò che rende veramente particolare Lo stupefacente Wolf-Man di Kirkman e Howard è l'inatteso, spiazzante mutamento di rotta che il fumetto attua dopo i primi due convenzionali, ingannevoli capitoli. Due episodi introduttivi che hanno il sapore di un compitino diligente ma soporifero, dove viene presentata l'origine dell'ennesimo supereroe (poco importa che abbia le fattezze di un monumentale lupo grigio) con tutti gli stucchevoli e noiosi stereotipi del caso. La difesa dell'identità segreta, i contrasti con la consorte insofferente alla sua doppia vita, la costruzione della sua immagine pubblica e i rapporti con un ambiguo mentore. Tutte perline dal colore sgargiante ma senza vita propria, che potrebbero indurre il lettore a chiudere il volume prima ancora di essere giunto a metà del racconto. Ma improvvisamente il registro cambia, ed è subito chiaro che quanto ci attendevamo non potrà più verificarsi. Il racconto di supereroi deraglia e continua la sua corsa in caduta libera, travolgendo personaggi, trame e caratterizzazioni in corso di sviluppo. Le tute variopinte cedono il posto al colore cupo del sangue, e a un senso di paura, di angosciosa incertezza. Se un attimo prima stavamo per distogliere gli occhi con una smorfia annoiata, a un tratto sentiamo l'esigenza di proseguire nella lettura e scoprire che cosa Kirkman ha in serbo per i suoi protagonisti, e quale taglio darà a una vicenda che ormai non potrà che seguire binari ben diversi da quelli di partenza.

«Il lupo perde il pelo... non il vizio.»
«Il lupo perde il pelo... non il vizio.»

La virata giunge con la forza di una tegola in testa, quasi fosse uno scherzo

«Se ci fosse la luna si potrebbe cantare...»
«Se ci fosse la luna si potrebbe cantare...»
narrativo. Fatto sta che il lettore resta preso come un lupo nella tagliola proprio quando credeva d'averla fatta franca, e di poter smettere di leggere relegando Astounding Wolf-Man nel novero dei fumetti fantastici più bamboleggianti e prevedibili. Una buona dose di cattiveria, una visione del bene e del male sfumata, nonché la capacità di far esplodere un colpo di scena dopo l'altro, fanno di questa fatica, solo apparentemente datata, dell'autore di Invincible, un titolo da scoprire e gustare con sorpresa, riconoscendo poco per volta gli ingredienti infusi dal cuoco in una pietanza più complessa di quanto potesse apparire a una prima occhiata. Quasi una lezione di come dovrebbe essere un buon fumetto che fa sue delle regole di base solo per sperimentarne presto di proprie. Il disegno espressivo e cartoonistico di Jason Howard fornisce ulteriore interesse a un prodotto bizzarro e stratificato, in cui Kirkman dimostra di aver raggiunto già da un bel po' la sua maturità di autore e di riuscire a giocare con le aspettative del suo uditorio spiazzandolo più di una volta.

«L'uomo è lupo all'uomo. »
«L'uomo è lupo all'uomo. »

Lupi mannari e creature della notte a parte, Lo stupefacente Wolf-Man rimane di base un fumetto supereroistico, ma ascritto al suo ramo più sperimentale, più sconcertante. Non è poco, considerata la maschera di ordinaria prevedibilità con cui si presenta non appena iniziamo la lettura. D'un tratto, la sconvolgente metamorfosi, ed ecco venire fuori... il lupo. Quello vero, quello che fa paura, travestito come la vecchia, innocua nonna.

E a quel punto è troppo tardi per smettere di leggere.