La vita della ventenne Alice è tutt'altro che semplice. Un quadro familiare all'apparenza normale, borghese, nel quale la ragazza si sente intrappolata. Trascorsi burrascosi, che l'hanno portata in riformatorio, e una cura psichiatrica che sembra provocare più danni che benefici.

In una situazione già complicata di suo, l'insorgenza di una sorta di "superpotere" collegato alla voce, non può che incasinare tutto. Una delle aspirazioni di Alice è cantare, ma la sua voce è più che una semplice dote naturale, può arrivare a condizionare la mente delle persone. 

Gli sviluppi di questa situazione porteranno la ragazza a un viaggio a Londra, alla ricerca delle sue origini, a trovarsi coinvolta in un millenario conflitto tra due sette, i Pragmatici e gli Eclettici. Cosa voglia chi, e come lo voglia ottenere è oggetto della trama del romanzo, che incastra nel viaggio di Alice alla ricerca di se stessa, secondo la più classica struttura del "viaggio dell'eroe", una serie di colpi scena, di cambiamenti di fronte, e di rivelazioni che portano con scorrevolezza il lettore alla fine del romanzo.

A colpire molto, come un pugno nello stomaco, sono le prime pagine, molto crude, anche se non in modo gratuito. Non che il resto del romanzo, nell'esporre i drammi e gli oscuri meandri della complessa personalità del personaggio sia meno esplicito. Francesco Falconi tratta temi difficili senza timore reverenziale, con l'obiettivo di andare sotto la superficie delle cose.

Lo stile di scrittura risulta agile, funzionale sia a una narrazione del disagio intimo, sia ai momenti "di azione"

Il romanzo riprende poi un altra tematica ricorrente nella narrativa di genere, ossia la persistenza dei miti classici nell'età moderna, che ha illustri predecessori da Sheridan Le Fanu, passando per Jean Ray e Neil Gaiman, fino alla versione giovanilistica di Rick Riordan.

La versione di Falconi della tematica si pone come più adulta dei romanzi di Percy Jackson, ma i suoi miti sono meno disastrati e meno destrutturati di quelli di American Gods. Più interessato a parlare di muse che di dei, il romanzo si concentra sulle arti, visive, letterarie e musicali, immaginandosi quali forme espressive abbiano necessità di muse ispiratrici ai giorni nostri. L'idea della musa di internet va in questa direzione.

Documentato con dovizia di particolari, l'intento è più quello di costruire una mitologia moderna più che quello di destrutturare quella classica.

E poi, e lo stesso scrittore non lo nasconde, la centralità del personaggio di Alice vince su tutto, persino sul quadro generale, sul conflitto esplicito, sugli elementi fantastici.

Persino la inevitabile "linea amorosa" non prende mai il sopravvento. La storia d'amore c'è, ma vissuta comunque da un personaggio che non sa amare e ben rapportarsi con questo sentimento, ed è comunque ai margini del quadro complessivo.

Il risultato finale è una narrazione che può soddisfare il suo lettore di riferimento, appassionandolo alle vicende di un personaggio con il quale si possono trovare dei punti di contatto. Chiaramente le problematiche di Alice sono portate alle estreme conseguenze per costruire e alimentare i conflitti da cui far partire la narrazione, ma che sia un personaggio molto sentito dall'autore è evidente sin dalle prime pagine. E sicuramente, anche non avendo vissuto gli stessi drammi, a vent'anni dei disagi li hanno avuti e vissuti tutti.

Alice quindi, rivolgendosi in fondo ai suoi coetanei, risulta il personaggio meglio costruito del romanzo, mentre le altre figure, potenzialmente interessanti, sembrano non godere della stessa complessità e approfondimento psicologico.

Forse è anche la scelta dell'io narrante, con un personaggio così egocentrico, a metterli in ombra, facendone emergere azioni e intenzioni solo in funzione del risultato ottenuto nell'interazione con Alice. Vorremmo capire di più, ma non possiamo, perché le sole azioni non ci fanno leggere dentro di loro, ma forse è anche Alice, in fondo, a considerarsi troppo il centro del mondo.

Il romanzo ha un arco narrativo concluso, che porta Alice dalla fase della "rivelazione" a quella del riconoscimento e dell'accettazione del suo ruolo, dopo vari conflitti, impliciti ed espliciti, passando per l'inevitabile fase di addestramento. E' prevista una seconda parte. L'auspicio è che nel seguito possano trovare risoluzione alcuni conflitti che, non funzionali alla trama di questo primo romanzo, possono esserlo nell'evoluzione successiva del personaggio, come il rapporto con i genitori, sul quale sono stati disseminati elementi molto inquietanti, funzionali allo scopo di descrivere Alice e il suo passato, ma che a mio giudizio meriterebbero di essere approfonditi e in qualche modo risolti con un confronto diretto.