Mi ricorderò sempre la prima volta che vidi il film Bad Taste – fuori di testa. Avevo affittato dalla mia videoteca di fiducia un film del quale non mi ricordo nemmeno più il titolo e invece mi ritrovo questo film: sublimemente brutto, essenzialmente brutale e straordinariamente senza senso. Seduto sul divano comodo, con il vecchio video registratore che girava quieto ero rimasto appeso fra due sentimenti: uccidere il videotecaro per lo scambio di cassetta o abbracciarlo per la bella sorpresa. Guardare quell’uomo barbuto che si mangia il cervello di un uomo, ridendo a crepapelle per la pochezza di mezzi del film, per gli effetti speciali da Brico Center e per la purea di sangue violaceo fatto in casa mi ha regalato uno dei pomeriggi cinematografici più belli di sempre. Non potevo credere a quello che stavo vedendo, non potevo immaginare che qualcuno su questo pianeta potesse spingersi tanto oltre e, invece, le immagini continuavano a scorrere in un vortice di violenza gratuita e cannibalismo spaziale. Alla fine del film leggo il nome del regista, tal Peter Jackson che, da buon artista senza soldi partecipa anche come attore nel film interpretando una sorta di zombie/alieno cannibale che non disdegna come dessert un cervello umano fresco fresco. Inutile dire che fu amore a prima vista. Ancora con le immagini negli occhi chiamo i miei amici e li invito a casa mia per vedere la straordinaria scoperta, chiedendo loro se avessero notizie di questo pazzo visionario che arrivava da un paese che non aveva mai prodotto nulla di cinematograficamente esaltante, a parte documentari sugli All Blacks o sui maori sterminati dall’avvento degli inglesi.

Da quel giorno sono diventato un fan sfegatato di Peter e i successivi film non mi hanno mai fatto ricredere persino quando, abbandonato il genere splatter, Jackson si lancia nell’ardita impresa di un film serio come Creature del cielo, storia lisergica di due assassine che lancia nel mondo della celluloide la bravissima Kate Winslet pre-Titanic. Quando poi venne lanciato l’annuncio che Peter Jackson avrebbe diretto la trilogia Il Signore degli anelli, ho vissuto l’esperienza con ascetica speranza, perché l’adorato Peter, lo sapevo, mi avrebbe scioccato di nuovo.

Dev’essere successa la stessa cosa a Sua Altezza Reale, la Regina Elisabetta II, che nell'occasione molto speciale del suo compleanno ha deciso di fare nuove nomine per l'Ordine della Nuova Zelanda, la più alta onorificenza del paese. Essere anche solo presi in considerazione per quella lista è un onore di per sé e, tra l'elenco di uomini illustri e donne che hanno reso servizi inestimabili per la Nuova Zelanda, la regina Elisabetta ha nominato Sir Peter Jackson come membro dell'Ordine della Nuova Zelanda.

Nel comunicato ufficiale di Sir Jackson traspare tutta la felicità per questo riconoscimento e, come è solito fare, non nega ai suoi collaboratori, e ai suoi concittadini, gran parte del suo successo: "Essere inserito in questa lista è un onore straordinario e vorrei accettarla a nome di tutti coloro che lavorano nell'industria cinematografica della Nuova Zelanda. La creatività, l'ingegno e lo spirito delle nostre squadre della Nuova Zelanda, i nostri attori meravigliosi che non cessano mai di ispirarmi.”

Ha aggiunto inoltre: “Vorrei anche ringraziare le persone della Nuova Zelanda per che hanno sempre sostenuto un ragazzo, arrivato da Pukerua Bay, con una cinepresa e che, ancora oggi, sente il suo lavoro come un hobby. Per me non è mai stato un vero lavoro. Sono entusiasta.”

Magari, con l’uscita di Lo Hobbit, Sir Jackson avrà una candidatura a Primo Ministro della Nuova Zelanda ma c’è la certezza che non il regista non accetti la proposta, con la seguente motivazione: “Ci sono ancora troppi mondi da esplorare e nuove tecniche da sperimentare.”