Nel 2006, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, sono usciti due libri intitolati La setta degli assassini. Uno era dell'italiana Licia Troisi, era stato pubblicato da Mondadori ed era il primo volume della saga fantasy Le guerre del Mondo Emerso. L'altro era dell'americano Ted Bell ed era un thriller pubblicato da Longanesi.

Ci possono essere, però, inconvenienti anche più insoliti. Quando, nel 1992, Sperling & Kupfer ha tradotto Tigana di Guy Gavriel Kay, ha optato per il poco significativo titolo Il paese delle due lune scegliendo di evidenziare un dettaglio assolutamente marginale dell’ambientazione. Chi ne ha fatto le spese è stato il nome dello stato che dà vita a tutta la trama, visto che quel nome è stato cancellato da una potentissima magia e che i personaggi compiono le loro azioni con il solo scopo di ripristinarlo. In questo caso il nome è stato cancellato anche dal titolo quasi certamente per evitare omonimie con il calciatore francese Jean Tigana, ritiratosi dalle competizioni solo l’anno prima.

Quale che sia la soluzione scelta dall’editore, fedeltà al titolo originale, ricerca di un titolo più suggestivo, mancata traduzione, ritraduzione per un qualsiasi motivo di un titolo già tradotto in altro modo, il rischio è comunque quello di incappare in problemi non preventivati all’inizio e di scontentare qualcuno. E se i titoli esistenti per diverse edizioni della stessa opera sono più di uno è altamente probabile che un buon numero di lettori si troverà in difficoltà.

Cambio di formato

La fantasy è costituita da lunghe saghe. Lo sappiamo tutti, le opere autoconclusive sono estremamente rare e ormai una trilogia appare come qualcosa di breve. Il che significa che un editore impiega parecchi anni per pubblicare una saga completa e spesso il lettore si trova di fronte suo malgrado libri dall'aspetto molto diverso l'uno dall'altro.

Se guardiamo a quanto c’è in commercio in questo momento vediamo che i primi cinque volumi del Ciclo di Landover di Terry Brooks sono disponibili solo nella versione Oscar bestsellers, mentre il sesto, La principessa di Landover, è disponibile solo in edizione rilegata. In questo caso l’editore è Mondadori, ma passando a un altro editore le cose non cambiano. Il nome del vento di Rothfuss, autore edito da Fanucci, è disponibile solo nella collana Tif Extra, mentre il suo seguito, La paura del saggio, appartiene alla collana Collezione Immaginario Fantasy, ha copertina rigida ed è di dimensioni diverse. Quanto alla tetralogia di Lauren Kate pubblicata da Rizzoli, i primi due volumi, Fallen e Torment, appartengono alla Bur, Passion è un Vintage e Rapture è un volume rilegato. Dal canto suo Nord non ha neppure una collana di tascabili, perciò quando ha deciso di realizzare le edizioni economiche della prima trilogia di Trudi Canavan ha dovuto farlo sotto il marchio Tea, anch’esso di proprietà del Gruppo editoriale Mauri Spagnol.

Perché questa scelta? Un’edizione rilegata costa di più, quindi un editore guadagna di più. Ecco allora che la gran parte delle novità escono in questo formato. Però quando un libro ha un prezzo elevato dopo un primo momento di (si spera) buone vendite i lettori che sono appassionati di quel particolare autore hanno già fatto il loro acquisto e gli altri, quelli che ancora non conoscono l’opera o la saga, sono indirizzati nelle loro scelte anche dal prezzo, perciò un prezzo basso consente, con il trascorrere del tempo, di vendere un maggior numero di copie. Da qui la necessità dell’esistenza di un’edizione tascabile, anche se raramente gli editori più piccoli possono permettersi l’investimento necessario a realizzare una nuova edizione della stessa opera.

Spiega Giuliano Vigini, docente di sociologia dell’editoria presso l’Università Cattolica di Milano, che il longseller, cioè il libro che continua a vendere nel corso del tempo, “nasce anche per la capacità di muovere un libro nelle collane, di farlo uscire in nuove edizioni e così via” (4). Di fatto mentre una buona parte delle novità trova posto sui tavoli delle librerie o in posizioni di grande evidenza, i titoli vecchi sono “relegati” di costa sugli scaffali, visibili solo a chi si metta a consultare con attenzione la parete. Del resto, se in Italia vengono pubblicati ogni anno quasi 60.000 libri (5) è praticamente impossibile per chiunque dare visibilità a tutti i titoli, quindi la scelta di cosa mettere in primo piano e incrementare così le sue probabilità di vendita, al di là della fama del singolo scrittore o del potere contrattuale dell’editore, è legata proprio al fatto che il libro sia o non sia una novità.