Genere: Avventura/esplorazione

Produttore: Ubisoft 

Distributore: Ubisoft

Versione provata: PlayStation 3

Voto 5/5

Vissuta l’esperienza storica con personaggi come Altair ed Ezio Auditore, la saga di Assassin’s Creed si rinnova e introduce un nuovo personaggio. Assassin’s Creed 3, titolo Ubisoft sul mercato dal 31 ottobre per console e dal 22 novembre anche per PC, ci presenta Connor, un giovane nativo americano che, per una serie di eventi concatenati tra loro, si ritroverà protagonista delle battaglie del Nuovo Mondo in piena guerra d’Indipendenza americana. 

Dopo i sottocapitoli Assassin’s Creed: Brotherhood e Assassin’s Creed: Revelations derivanti da Assassin’s Creed II, Desmond Miles – discendente assassino dei giorni nostri – ripercorre le gesta di Connor con l’ausilio dell’Animus, una sorta di macchinario per la realtà aumentata che permette di ricostruire sequenze di esperienze passate. Come annunciato più volte, questo terzo capitolo chiude di fatto la storia di Desmond, aprendo tuttavia la strada a nuove frontiere di gioco e alla prosecuzione di una trama intricata (e a tratti confusa). 

Assassin’s Creed III doveva essere di fatto il vero titolo nuovo della saga, ossia il videogame che tutti aspettavano dopo le prove non pienamente convincenti di Brotherhood e Revelations. Innovazione che c’è stata – evidente e studiata –, e che permette alla Ubisoft di aprire un nuovo ciclo e di firmare un altro importante traguardo della storia dell’intrattenimento videoludico. 

Non senza stravolgimenti, ma con ritocchi mirati ed equilibrati, Assassin’s Creed III conferma i passi avanti tanto declamati dell’imponente – come al solito – campagna di marketing, questa volta legata alle lotte dell’Indipendenza americana. Un’ambientazione nuova e grandiosa (primo biglietto da visita di questo terzo capitolo) ricostruita alla perfezione, alla quale si aggiunge un microcosmo tutto da esplorare: la frontiera. Seguendo le varie fasi della vita di Connor – bambino, adolescente e adulto – avremo a disposizione un mondo da scoprire appena fuori Boston e New York, le due location principali della storia. Sfruttando il contesto storico e il nuovo protagonista, l’equipe Ubisoft Montreal aggiunge un’ulteriore esperienza di gioco, che ci permetterà di vivere e sopravvivere in un ambientazione senza precedenti. La frontiera è tanto ricca di particolari ambientali da risultare vera e tangibile; il succedersi delle stagioni e tutte le sfumature naturali – dal fruscio delle foglie, ai rumori della fauna circostante – che nei precedenti capitoli erano, per forza di cose, totalmente assenti, rendono Assassin’s Creed un titolo unico.

Il gameplay finalmente rinnovato offre al giocatore l’opportunità di interagire pienamente con lo sfondo, sia in frontiera che in città. Boston e New York sono cariche dello spirito dell’epoca. L'esplorazione parte dai soliti punti d’osservazione per la sincronizzazione delle varie aree che, una volta sbloccate, ci permetteranno di giocare diverse missioni secondarie. A stupire, in Assassin’s Creed III, è proprio la varietà di missioni da portare a buon fine, a differenza delle passate uscire. Tuttavia da svecchiare alcune meccaniche, come quella degli inseguimenti. Lo stesso dicasi per i combattimenti, sì spettacolari e variegati, ma non ancora abbastanza impegnativi. 

Fiore all’occhiello di questo terzo appuntamento sono evidentemente le battaglie navali, elemento caratteristico dell’opera di evoluzione della storica saga. Al timone di vascelli da guerra avremo il totale controllo dell’imbarcazione, manovrandola a seconda dei venti: l’equipaggio sarà a nostra completa disposizione sia per le manovre relative agli spostamenti in mare che per le azioni d'attacco. Un arsenale di cannoni permetterà a Connor di fronteggiare il nemico in una fedele e divertente ricostruzione delle battaglie navali dell’epoca. L’Aquila, il veliero degli assassini, potrà inoltre essere potenziato e utilizzato per diverse missioni secondarie, oltre che nelle sequenze vincolanti la storyline principale. 

La modalità multiplayer, presenza fissa dai tempi di Brotherhood, è stata confermata anche per questo capitolo, pur non apportando nuove soluzioni. Un buon escamotage per aumentare di poco la longevità del videogame. 

Lodevole e ben strutturato l’inizio della storia. La scelta di introdurre il Nuovo Mondo attraverso gli occhi e le azioni di un altro personaggio che non sia il vero protagonista della vicenda, non fa che aggiungere drammaticità e tensione, incollando il giocatore allo schermo in quella che dovrebbe essere la migliore realizzazione della serie Assassin’s Creed

Pollice in su anche per quanto riguarda il comparto sonoro e l’effettistica, anche se il doppiaggio italiano non risulta sempre essere di buona qualità, escludendo l’esperienza e la bravura di Riccardo Onorato, voce del “nostro” Jude Law che per l’occasione ha doppiato nientemeno che Connor.

Rinnovata ma non ancora perfetta la qualità delle espressioni facciali viste nelle sequenze "off game". Questo, assieme ad altri piccoli difetti, non deturpano tuttavia la qualità incontestabile di uno dei titoli più attesi della stagione, se non il più atteso. 

Il finale. In questo caso ci avvaliamo della facoltà di non rispondere, lasciando a voi ogni giudizio sulla conclusione – lo ricordiamo – dell’arco narrativo dedicato a Desmond Miles.