Della serie: sputo nel piatto dove mangio. Che Kirsten Dunst non ne possa più di Spider-Man ormai è risaputo. La bella attrice ha già firmato per il terzo film, ma non sopporta l'idea di essere associata indelebilmente alla fidanzatina Mary Jane Watson. E pensare che il suo cachet ha raggiunto i cinque milioni di dollari a film proprio grazie al successo delle ultime interpretazioni. La Dunst, infatti, nonostante i trenta film all'attivo (ricordiamo Intervista col vampiro, Il giardino delle vergini suicide), è uscita dall'anonimato solo negli ultimi anni, grazie agli incassi clamorosi dei film di Sam Raimi che tanto odia.

Spidey arriva finalmente nelle sale italiane e già si fa un gran parlare del terzo episodio. Ancora buio completo sulla sceneggiatura? Bene, ecco che l'attrice se ne esce con un'idea pazzesca, che dubitiamo sarà presa in considerazione. A proposito dell'inevitabile (dice lei) uscita di scena di Mary Jane, trova che sarebbe troppo scontato farla morire. Ecco allora che a tirare le cuoia dovrebbe essere niente meno che Peter Parker. "Mary Jane resta incinta, pronta a mettere al mondo il figlio di Spider-Man, ideale per le puntate successive. Non è una grande idea? Non si è mai visto un supereroe che muore!" Già, rispondiamo noi, e non lo vedremo certo qui. Evidentemente a Kirsten Dunst manca il senso del "film tratto da un fumetto", oltre a quello della sua storia. Il fumetto ha regalato nemici di ogni genere che al cinema si trasformeranno in galline dalle uova d'oro. Un colpo di scena simile lascerebbe sconcertati e ci si chiederebbe che senso potrebbero avere i sequel che, secondo voci riportate dalla stessa Dunst, potrebbero essere almeno altri quattro. L'Uomo Ragno ha un fascino tutto suo, il rapporto quarantennale instaurato tra lui e i milioni di appassionati sparsi per il mondo è forte, di sicuro non crollerà per i capricci di un'attrice a cui il successo, ci pare, ha dato un po' troppo alla testa.