George R.R. Martin ha ancora un bel po' di cose da scrivere. Alla saga che l'ha reso famoso, Le cronache del ghiaccio e del fuoco, mancano ancora almeno due libri, The Winds of Winter e A Dream of Springs, ma questo non gli impedisce di impegnarsi in numerosi altri progetti. Uno annunciato neanche troppo tempo fa riguarda un contratto di due anni firmato con HBO per la progettazione e lo sviluppo di una nuova serie.

Non sa ancora esattamente cosa farà, anche se ha parecchie idee. Alcune sono di genere fantasy, altre di fantascienza, altre ancora di tipo storico. L'unica cosa di cui è sicuro è che non si tratterà di una commedia, genere verso il quale non si sente portato. Gli piace provare cose diverse, quello che deve vedere è quale progetto affascinerà maggiormente HBO. Non è escluso nemmeno che si tratterà di un progetto legato al mondo delle sue Cronache.

Nel corso degli anni Martin ha già scritto tre lungi racconti ambientati una novantina d'anni prima rispetto agli eventi principali della saga. Si tratta di Il cavaliere errante (disponibile nel volume italiano I re di sabbia), The Sworn Sword e The Mystery Knight. Sui protagonisti di queste storie, il cavaliere errante Dunk e il giovane Egg, ha in mente almeno altri nove o dieci racconti.

Se HBO decidesse di portarle in televisione sarebbero dei prequel dal tono più leggero e un po' più avventurosi rispetto a Game of Thrones. I suoi lettori amano i due personaggi, le cui vicende sono importanti anche perché fortemente legate alla storia del continente di Westeros.

Per il momento si tratta solo di ipotesi. Sono state discusse, ma ancora non si sa nulla di quel che HBO sceglierà. In ogni caso il ruolo ricoperto da Martin sarà molto ridotto, visto che per i romanzi deve ancora scrivere 3.000 pagine. 

Per questo motivo per realizzare questo nuovo progetto sarebbe necessario trovare sceneggiatori dotati dello stesso incredibile talento mostrato dagli autori di Game of Thrones: la coppia formata da David Benioff D.B. Weiss. E Martin è conscio di quanto possa essere ardua una simile ricerca.

Tornando alla terza stagione di Game of Thrones George ha spiegato di essere stato felice di non aver dovuto scrivere la sceneggiatura delle WR. Quel capitolo è stato il più difficile dell'intero A Storm of Swords, e già all'epoca lo aveva lasciato per ultimo. Quando Benioff e Weiss hanno dichiarato di volersene occupare loro lui non ha avuto nulla da ridire, e ha optato per il settimo episodio, The Bear and the Maiden Fair.

Nella stagione precedente aveva sceneggiato il nono episodio, dedicato alla battaglia delle Acque Nere. Era un episodio dal focus molto ristretto, concentrato su una sola località e su un piccolo gruppo di personaggi. Stavolta ha preferito dedicare un po' di attenzione a Daenerys, Arya, Bran e Jon, dai quali sentiva di essere rimasto lontano troppo a lungo.

In attesa di sapere quale sarà il prossimo progetto su cui lavorare Martin sta portando avanti il lavoro su The Winds of Winter. Anche il nuovo romanzo, ammonisce, sarà di dimensioni notevoli, e non sarà pronto la prossima settimana. Quello che vuole fare è narrare la sua storia nel modo migliore con un inizio, una parte centrale e una conclusione. Ha affermato che il suo obiettivo è farlo in sette romanzi ricordando però che quel che più conta è narrare la storia che ha in mente, che gli servano sette libri, che glie ne servano otto o che glie ne servano 103.

Parole non proprio tranquillizzanti, anche perché le 3.000 pagine da lui indicate corrispondono approssimativamente non a due ma a tre libri delle dimensioni di A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre) o A Dance with Dragons (I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria, La danza dei draghi). Non solo, se 3.000 sono le pagine ancora da scrivere, quanto ha scritto in questi venti mesi trascorsi dalla pubblicazione di A Dance with Dragons?

Non rimane che sperare che i tempi di scrittura e il numero di libri non si dilatino troppo.