Una notizia davvero inattesa, se non altro in questi termini. La Disney si è "liberata" del reparto di animazione, licenziando quasi tutti quelli che vi lavoravano. Com'è successo?

La casa di produzione statunitense si era sottoposta recentemente, per volontà dell'amministratore delegato Bob Iger, a un'indagine interna per selezionare le posizioni cui si poteva rinunciare facendo uso di nuove tecnologie.

Risultato: sono arrivati dei tagli drastici. Dopo l'acquisizione della LucasFilm, costata 4 miliardi di dollari, la casa produttrice ha eliminato la divisione che creava videogame da decenni, la LucasArts, e terminato il progetto della serie TV Star Wars: The Clone Wars. In tutto circa 150 persone erano state licenziate con questa mossa.

Per quanto riguarda i veterani del suo reparto di animazioni, a quanto pare la Disney ne ha tenuti soltanto un paio mandandone una decina a spasso. La sensazione che le animazioni realizzate a mano non fossero più ritenute fondamentali c'era già da tempo. La tradizione ha dovuto cedere il passo alle domande del mercato moderno, e per quanto riguarda la distribuzione dei film in DVD-Blu Ray e nei cinema già da tempo era suonato il campanello d'allarme, poiché nonostante un aumento degli incassi le maggiori spese di distribuzione e produzione avevano portato a un declino degli utili.

Inoltre, in un mondo che punta sempre più alla digitalizzazione e smaterializzazione dei prodotti, il mercato dei DVD e Blu Ray viene visto in declino irreversibile.

La Disney pertanto si dedicherà maggiormente alle attività che sono il suo storico punto forte, i parchi a tema e il merchandising, ovvero la vendita dei prodotti legati all'immaginario del proprio universo, mentre la distirbuzione dei film avverrà sempre più per mezzo delle controllate Marvel, Pixar, LucasFilm.

I videogame non vengono visti come una sorgente di utili affidabile e continua, e già in passato con la propria divisione Disney Interactive la casa aveva sperimentato poca costanza nel creare utili, e anzi lunghi periodi di perdite, mentre certi progetti della LucasArts erano molto distanti dalla politica della Disney di offrire sempre spettacolo per tutta la famiglia.

Ancora una volta quindi, nella più grande fabbrica di intrattenimento del mondo, abbiamo scelte che privilegiano l'attenzione al mercato, abbandonando senza nostalgie anche elementi importanti della propria tradizione.