Il mondo di Jack Harper è un gran casino. 

Tanti, chissà quanti anni prima, c'erano il baseball, la statua della libertà, la torta di mele. Poi sono arrivati gli alieni Scavenger che in un colpo solo hanno distrutto la Luna. Poi hanno invaso la Terra e l'umanità li ha nuclearizzati. Il risultato è stato la distruzione globale. A quel punto l'umanità è migrata su Titano, non senza prima costruire una gigantesca stazione orbitale, dalla quale sovraintendere ai lavori di estrazione di energia dall'acqua di mare.

Jack è il tecnico 49, e insieme alla compagna Victoria risiede su una piattaforma sospesa tra i cieli per riparare i droni che sorvegliano l'estrazione. Ogni giorno i due riferiscono lo stato di avanzamento dei lavori mettendosi in contatto con Sally, che si trova in orbita.

La monotonia di un simile incarico è spezzata da numerosi imprevisti. Non solo guasti meccanici, anzi il grosso dei problemi è dato dai numerosi Scavenger sopravvissuti, che osteggiano la migrazione dell'umanità in ogni modo.

Ma tra poco tutto questo sarà storia. Ancora due settimane e il turno di Jack e Victoria sarà finito e i due voleranno verso Titano insieme al resto dell'umanità. 

Jack in realtà non è così felice di abbandonare il pianeta natale della razza umana. Ha persino trovato una sorta di oasi naturale, non riesce a capacitarsi che la razza vincitrice debba abbandonarlo. La sua memoria, pur se cancellata degli eventi recenti per ragioni di sicurezza, fa emergere ricordi del tempo che fu, compreso quello del volto di una donna molto familiare.

Ma la missione deve proseguire, tra la riparazione dei droni e il sopravvivere agli agguati degli Scavenger. Ancora due settimane e sarà tutto finito.

Un giorno dal cielo precipita qualcosa di inaspettato. Una vecchia capsula spaziale della Nasa che contiene al suo interno un equipaggio in stato di ibernazione, e tra questi, proprio la donna dei suoi sogni.

Sarà il primo passo di Jack verso una serie di rivelazioni su se stesso e sulla natura del suo mondo. 

Oblivion è sostanzialmente un bignami di sci-fi for dummies. Senza offesa per nessuno. Le idee ci sono, ma non ne ha una che sia veramente propria e l'assortimento non riesce ad accostarle in modo originale. Al contrario il film si muove su binari di assoluta prevedibilità, dove tutti i "grandi segreti" sono evidenti poco dopo l'inizio della presentazione del mondo ordinario.

Alcuni elementi che all'inizio sembrano palesi incongruenze, come il perché Jack si muova con disinvoltura senza uno scafandro o una tuta antiradiazioni in un mondo nuclearizzato pochi decenni prima, si riveleranno motivati per fortuna. Altre cose però rimarranno senza risposta, come il perché sulla piattaforma sospesa tra i cieli non aliti un filo di vento per esempio. 

Altri particolari incongruenti sarebbero oggetto di spoiler, magari ne possiamo discutere sul forum. Vorrei solo pronunciarmi contro la trovata finale, che non ne possiamo più. Non dico altro.

Quanto al motivo per cui invece di volare a un certo punto il protagonista tirerà fuori dal suo velivolo una motocicletta, rimarrà un mistero insondabile.

Forse si spiega se ricordiamo chi è il regista e sceneggiatore del film, ossia Joseph Kosinski, del quale ritroviamo, sul fronte visivo, il freddo minimalismo già visto anche in Tron Legacy, unito al riciclaggio di elementi attinti più o meno a tutta la fantascienza visiva da 2001 Odissea nello Spazio a oggi. La caccia all'inside joke è più che aperta, ma diventa noioso seguire il film al solo scopo di comprendere da dove sia rubata la sequenza. Il Pianeta delle Scimmie, Star Wars (da tutti e tre i film della prima trilogia), Predator, Wall-E sono solo alcuni dei film che ricordo, ma il senso di già visto non mi ha mai lasciato un solo minuto dei 135 del film.

Come sempre la differenza non è in quello che viene narrato. Ma nel come. E la miscela non funziona. Il film scorre solo se imposta al minimo il sensore del critico e ci si lascia trascinare dalle sequenze d'azione coreografate con ritmo. 

Tom Cruise è quello che è. Un divo da incassi, che non può non interpretare la parte di chi risolve la situazione. Il tentativo di dargli dubbi e incertezze fallisce di fronte alle sue note limitazioni d'attore.

Pare che anche a lui piacciano le moto. Ecco spiegato il busillis. Però il casco perché non lo indossa?

Meglio le donne del film, da Andrea Riseborough che interpreta Victoria, a Melissa Leo, che è Sally del controllo missione, in video dall'inizio alla fine del film. Olga Kurylenko è la bella accanto a Tom Cruise. Punto.

Anche Morgan Freeman "morganfreemaneggia" a più non posso.  Senza voto Nikolaj Coster-Waldau che da' solo prova di prestanza fisica, con una sceneggiatura che gli concede tre o quattro battute in tutto il film. Le avranno girate tutte insieme in un giorno di pausa dalle riprese di Il trono di Spade.

Menzione d'onore a Drone 166. Un irriducibile cattivo da antologia, più espressivo del protagonista.

Ho letto che qualcuno ha definito Oblivion un film solo per appassionati di fantascienza. Dissento. Il vero appassionato di fantascienza è costretto a rimandare al mittente questo film, realizzato con mezzi tecnici di serie A che non riescono a coprire le mancanze di una sceneggiatura da serie B.

Non è neanche un film da mostrare a quelli che esiste solo la "banale fantascienza". Rischiano di rafforzarsi nella convinzione.

Non ho letto il graphic novel da cui è stato tratto il film e mi riprometto di farlo, giusto per capire se i problemi sono già nel testo originale. Ma chiudo con una domanda: esistono tanti bei romanzi di buona fantascienza da trasporre ancora liberi, volete comprarne qualcuno decente a Hollywood?