Ghiotte novità dal set di X-Men: Days of future past: Bryan Singer ha aggiornato la sua galleria fotografica con un nuovo scatto. 

Questa volta nessuno che gli spettatori già conoscono. Il regista ha fotografato di schiena una delle comparse... che indossava una tuta da lavoro con un logo che i lettori di fumetti conoscono già. Si tratta del nome delle Trask Industries di proprietà di Bolivar Trask.

Questa suona come la conferma dell''indiscrezione circolata qualche giorno fa, secondo la quale l'attore inglese Peter Dinklage, che si è fatto crescere folti baffi avrebbe interpretato in questo nuovo film sui mutanti il personaggio nato dalla fantasia di Stan Lee e Jack Kirby, che ha creato i robot Sentinelle (notizie/19133).

Oltre alla foto pubblicata da Singer in rete si trovano due immagini rubate dal set, e pubblicate da un sito di gossip canadese, in cui si vedono un serio Peter Dinklage in giacca e cravatta e gli psichedelici James McAvoy e Michael Fassbender, nei panni - anni '70 - dei giovani Xavier e Magneto.

Ispirato all'omonima storia firmata da Chris Claremont, X-Men giorni di un futoro passato sarà, appunto, un mix di passato e presente: da un futuro in cui i mutanti sono stati quasi sterminati da letali robot chiamati Sentinelle, schiavizzati dagli umani e costretti a cacciare altri mutanti, arriva una giovane donna. La missione di questa donna, Kitty Pride, è quella di impedire l'evento che ha generato il suo tremendo presente: l'assassinio del Senatore Robert Kelly, da parte della Confraternita dei Mutanti, che ha dato il via a una isteria collettiva anti-mutante, sfociata in leggi di segregazione razziale e nelle persecuzioni.

La sfida di Bryan Singer è stata quella di riunire insieme il poderoso cast delle due diverse serie di film e, cosa non da poco, rendere godibile e credibile la sua storia.

"Non è solo un altro film sugli X-Men. Non è solo la combinazione dei due cast. Ci sarà molta tecnologia e cose che non abbiamo mai visto nei film degli X-Men. Ci sono questioni relative allo scorrere del tempo" e all'incasinamento del continuum. 

"E' una cosa che va capita. Ne ho parlato con James Cameron quando sono stato in Nuova Zelanda l'anno scorso e lui mi ha detto: si ha senso.

Volevamo l'opportunità di riunire alcuni dei mutanti preferiti, sia nella loro versione giovane che più anziana, insieme. Volevamo anche giocare con l'idea di tempi differenti e di come il tempo abbia affetto sul destino.

Non volevamo che il film fosse solo il sequel di X-Men: L'inizio o di X-Men: Conflitto finale, volevamo che fosse una cosa a parte."