Il mondo fantastico dell'artista olandese Maurits Escher in questi giorni in mostra a Roma ai Musei Capitolini. Immagini magiche, architetture affascinanti e impossibili, labirinti dalla profondità surreale: opere conosciute e apprezzate in tutto il mondo e che continuano a sbalordire e a incantare. Tutti quanti conoscono le spettacolari immagini dei suoi castelli progettati con scalinate che sembrano adatte a chi non bada alla teoria di gravità; i suoi disegni di occhi o sfere di cristallo che riflettono immagini fantastiche, i labirinti tridimensionali, illusioni che sconcertano e affascinano (ecco per esempio l'incredibile Relativity, litografia del 1953, www.mcescher.com/Gallery/back-bmp/LW389.jpg).

L'esposizione di Roma offre numerose opere, comprese quelle del periodo italiano del grande artista.

Nato il 17 giugno del 1898 a Leeuwarden (Olanda) il suo nome completo era Maurits Cornelis Escher. Nel 1903 si trasferisce con la famiglia ad Arnheim dove frequenta il liceo nel peggiore dei modi, facendosi respingere agli esami di maturità. Dopo aver faticosamente ottenuto il diploma viaggia in Italia e rimane affascinato dai capolavori del Belpaese. Pubblica le prime xilografie.

Si trasferisce ad Harlem dove studia architettura. La materia non lo interessa più di tanto (e come si può vedere da certe sue opere, la esorcizza in un modo tutto particolare...). Viaggi in Spagna, poi torna in Italia. Qui incontra la sua futura moglie, la svizzera Jetta Umiker. A Siena viene allestita la sua prima mostra, quindi arriva il successo internazionale. Decide di stabilirsi definitivamente a Roma, dove rimarrà fino al periodo fascista, epoca in cui fa i bagagli e si trasferisce in Svizzera. Ma il suo successo continua, ottenendo riconoscimenti e premi a livello mondiale. La sua ultima xilografia, Serpenti, risale al 1969. Escher muore a Iaren il 27 marzo del 1972.

Immagini create dal grande autore si possono trovare sul sito ufficiale che gestisce i copyrights delle sue opere, www.mcescher.com/.

Nell'occhio di Escher

Roma, 22 ottobre 2004 - 23 gennaio 2005

Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli

Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00 - lunedì chiuso

Informazioni: Tel. 06/39967800

www.museicapitolini.org