C'era una volta un serial di nome Once Upon a Time. Creato da Edward Kitsis & Adam Horowitz, che si erano fatti le ossa come sceneggiatori di Lost, OUAT andava in onda negli States sull'emittente della Disney ABC e aveva portato a compimento, con relativo successo, le prime due stagioni, entrambe composte da 22 episodi. Sorprende quindi che, in concomitanza con l'avvio della terza stagione, si decidesse di far partire anche uno spin off, Once Upon a Time in Wonderland, considerando che le idee stavano venendo a mancare già per OUAT

Però il pubblico aveva apprezzato il personaggio del Cappellaio Matto interpretato da Sebastian Stan ed erano state fatte alcune brevi incursioni a Wonderland, tanto da spingere il team creativo ad approfondire l'ambientazione. Il passo successivo è stato quello di sostituire Stan e incentrare la storia non sul Cappellaio Matto ma su Alice. Eh sì, perché rendere protagonista della storia un personaggio che tutto sommato il pubblico aveva già mostrato di apprezzare? Meglio assurgere Alice al ruolo di eroina e scegliere un'attrice (Sophie Lowe) che ricordasse la Wasikowska di Burton e piazzarla in un contesto che di Burton avesse scenografie e atmosfere. 

Per migliorare ulteriormente la situazione, il passo successivo è stato quello di porre un intreccio amoroso al centro della vicenda: la love story contrastata che vede coinvolti Alice e il genio della lampada Cyrus (Peter Gadiot), il cui rapporto si sviluppa in modo sbrigativo e frettoloso in un flash back del primo episodio. Diciamolo: per costruire una epic love story - questa ci sembra l'intenzione - tutto ciò non è sufficiente. Cyrus manca di appeal e Alice un momento sta per farsi lobotomizzare e quello dopo inizia a prendere a calci tutto e levarsi d'impaccio come nemmeno Lara Croft. Aggiungiamoci una Regina di Cuori (Emma Rigby) che sembra più una Bratz e uno Stregatto che davvero pare riciclato da Burton e spunta nei momenti più inutili. Unici spunti interessanti il Fante di Cuori (Michael Socha, già nella versione inglese di Being Human) e il Jafar di Naveen Andrews (Lost). Il primo viene ben caratterizzato con poche battute: è in debito con Alice e la aiuta seppure riluttante. Qualcosa di oscuro si nasconde nel suo passato perché è il nemico pubblico numero uno a Wonderland e non sappiamo ancora perché. Il Jafar di Andrews è invece un alleato della Regina di Cuori e vuole Cyrus, ma le sue vere intenzioni non le conosciamo. 

In conclusione, Once Upon a Time in Wonderland è un pilot che parte da molte premesse sbagliate ma nonostante i suoi evidenti difetti può essere apprezzato come svago serale senza impegno. Jafar e il Fante di Cuori potrebbero presentare sviluppi interessanti in futuro perciò continueremo a seguire OUATW e vi terremo informati.