Genere: Azione con elementi stealth/Supereroi

Produttore: Warner Bros. Interactive Entertainment

Sviluppatore: Warner Bros. Games Montreal; Splash Damage (multiplayer)

Piattaforme: Microsoft Windows, Playstation 3, Wii U, Xbox 360

Versione provata: Xbox 360

Voto: 3/5

Quando, nello scorso aprile, fu ufficialmente annunciato che un nuovo capitolo della saga videoludica Batman: Arkham era in via di sviluppo, un'ombra di preoccupazione oscurò la gioia degli appassionati: e se il team creativo dietro il progetto non fosse stato all'altezza di quanto ideato e realizzato precedentemente da Rocksteady Studios?

Già, perché ad accompagnare l'annuncio dell'uscita di Batman: Arkham Origins, dopo l'enorme successo riscontrato da Batman: Arkham Asylum (2009) e soprattutto da Batman: Arkham City (2011), venne anche reso noto che le menti responsabili di aver realizzato i due migliori videogames su licenza fumettistica mai concepiti, avrebbero passato le consegne a Warner Bros. Games Montreal. Un team di sviluppo, quest'ultimo, che come suggerisce il nome è alle dirette dipendenze del colosso statunitense dell'intrattenimento e che, fino ad allora, era stato responsabile solo della trasposizione di Arkham City sulla console di casa Nintendo, la Wii U (Batman: Arkham City Armored Edition, 2012).

A fugare o quanto meno a limitare i dubbi, la certezza che, come già avvenuto per la precedente e unica release dello studio canadese, gli sviluppatori avrebbero avuto pieno accesso alle risorse messe a punto da Rocksteady per la realizzazione dei precedenti capitoli, a cominciare dalla versione appositamente modificata del motore grafico, l'Unreal Engine 3.

Warner Bros. Montreal, inoltre, annunciò che Arkham Origins non sarebbe stato un sequel del precedente capitolo. Sono del resto molto alte le probabilità che su quest'ultimo stia già lavorando Rocksteady, per una release che avverrà sulle consoles di nuova generazione. Insomma, il terzo capitolo della serie sarebbe stato un prequel, ambientato approssimativamente cinque anni prima di Arkham Asylum, e nel secondo anno di attività del Cavaliere Oscuro.

Non è solo questa l'innovazione apportata dal nuovo team al franchise ma, a ben vedere, è forse quella più riuscita. La storia, scritta da Dooma Wendschuh e da Corey May della Sekretagent Productions (tra i loro lavori nel settore videoludico, la saga di Assassin's Creed e di Prince of Persia) non fa rimpiangere affatto Paul Dini, noto fumettista e scrittore dei precedenti capitoli, e offre un Batman giovane, rabbioso e inesperto che risulta ben lontano (ma non per questo meno affascinante) del controllato e freddo combattente del crimine ben familiare ai giocatori dei precedenti capitoli. La storia scorre velocemente e in modo appassionante e presenta diversi colpi di scena ben costruiti, oltre a indugiare con ottime soluzioni narrative sulle origini della leggenda di Batman. Perché la notte in cui il gioco si svolge, quella di una nevosa e fredda vigilia di Natale a Gotham City, è soprattutto la notte in cui un determinato e solitario vigilante, per molti poliziotti e criminali ancora una leggenda urbana, diventerà il Cavaliere Oscuro.

Dunque, Batman è solo. La stessa polizia (in gran parte corrotta) di Gotham City lo ritiene un criminale, e nel prosieguo del gioco si vedrà nascere il rapporto di amicizia e di allenza tra lui e il giovane capitano Gordon, si ascolteranno i dialoghi nella Batcaverna con un ironico e tagliente Alfred, si capirà l'origine di quella rivalità mortale, che è anche paradossalmente un reciproco comprendersi, con Joker (e, qui, la storia rende omaggio a capolavori della storia fumettistica del personaggio e del suo universo, come Batman: The Killing Joke e Batman: The Man Who Laughs).

Per quanto riguarda il cuore del gioco, il gameplay, non ci sono cambiamenti di rilievo. Batman: Arkham Origins ripete esattamente le stesse meccaniche dei suoi predecessori, in particolare del secondo capitolo. Gli snodi della trama in cui è richiesto al giocatore di seguire una traccia per proseguire nella ricerca di un criminale, la struttura di quasi tutte le side missions e gli stessi combattimenti contro i boss ricalcano in maniera sostanzialmente identica quelli del precedente capitolo. Cambiano alcuni elementi, e ovviamente gli antagonisti, ma l'intelaiatura è la stessa.