Torna in commercio la versione animata del Signore degli Anelli firmata da Ralph Bakshi.

Nulla a che vedere, ovviamente, con la ormai celebre trilogia di Jackson. Si tratta di un tentativo pionieristico di animazione per adulti purtroppo penalizzato da un clamoroso insuccesso che ha impedito al regista di portarne a compimento la seconda parte (Bakshi si cimenterà poi con Fire and Ice - Fuoco e ghiaccio, in collaborazione con il famoso illustratore Frank Frazetta; Fuga dal mondo dei sogni del 1992)

Quello di Bakshi è l’unico tentativo, precedente a quello di Jackson, di riduzione cinematografica degno di nota. Si tratta dell’adattamento con tecnica mista (metà animazione e metà riprese dal vivo). Recentemente proprio Jackson ha rivelato, nel corso di un’intervista ad una rivista tedesca, che perfino i Beatles, negli anni ’60, avevano accarezzato l’idea di realizzare un film tratto dall’opera di Tolkien: stando alle dichiarazioni di Jackson, Paul McCartney avrebbe dovuto impersonare Frodo, il recentemente scomparso George Harrison Gandalf, Ringo Starr Sam e John Lennon Gollum. Il quartetto cercò addirittura di coinvolgere nel progetto Stanley Kubrick, ma non se ne fece nulla. Negli anni ’70 fu la volta di John Boorman, che realizzò una sceneggiatura di 700 pagine per condensare la storia in un solo film. Insomma, a parte il film di Bakshi e due adattamenti a cartoni animati per la televisione inglese, nessuno era riuscito nell’impresa.

Nonostante tutto, il lungometraggio (nel vero senso della parola, visto che ha una durata di circa 2 ore e 10 minuti) conserva molti spunti positivi, risultato di una talvolta letterale trasposizione del capolavoro tolkieniano. Non si può negare che la scelta di Bakshi per l’animazione mista sia stata coraggiosa, ma purtroppo per lui non fu accolta con entusiasmo.

Moltissimi movimenti dei vari personaggi sono chiaramente disegnati sulla guida di un filmato opportunamente girato. Se l’animazione acquista in fluidità, si corre anche il rischio di essere alla lunga disturbati dalla eterogeneità delle scene; talvolta il contrasto è addirittura stridente, come nell'episodio della battaglia finale in cui si affrontano gli eserciti di Minas Tirith e di Saruman. Bisogna tenere comunque presente che siamo nel 1978 e che la produzione era certamente innovativa per il periodo. Sicuramente oggi il tutto sarebbe stato affrontato in modo molto più efficace, mediante la Computer grafica.

Un dvd comunque impedibile per gli appassionati.