Qual è il tuo approccio alla scrittura horror di The Tube?

Sicuramente ho un occhio al cinema e anche ai ritmi delle serie TV. Mi pare che la forza di questa proposta stia nella rapidità e nell’immediatezza del racconto.

Cosa ne pensi del contest di The Tube?

Mi pare un’ottima occasione per gli  aspiranti autori che così hanno modo di cimentarsi con opere brevi, a tema, di lavorare professionalmente quindi e di essere premiati  per il loro impegno direttamente dal pubblico che li leggerà.

L’ingrediente vincente della saga di The Tube?

In prima battuta ti direi gli Zombie che poi zombie però non sono esattamente. Secondo me la capacità di cogliere un fenomeno horror del momento coniugandolo con una formula narrativa vicina al serial tv ma scritta. 

Come si è evoluto il genere horror nel corso del tempo? Cosa è cambiato?

È cambiato moltissimo. Ormai, e mi spiace, in libreria è quasi assente e le produzioni cinematografiche sono troppo pensate per un pubblico di adolescenti, quindi c’è una certa ripetitività di temi e situazioni. Però credo ci possano essere ancora sprazzi per un horror adulto che metta veramente paura a tutti. 

Quali consigli daresti a coloro che partecipano alla selezione?

Leggete bene tutto quello che è stato pubblicato, i termini della serie, le lunghezze, i temi. È una prova di professionalità oltre che di creatività

Perché The Tube rappresenta il futuro del genere Horror?

Per gli stessi motivi che dicevo sopra, coniuga temi e modi conosciuti dal pubblico giovane ma recupera una dimensione più adulta di cui si sentiva la mancanza.

Ci descrivi, senza troppi spoiler, la trama del tuo racconto nella nuova serie di The Tube: Nomads?

Io volevo scrivere una racconto che unisse le tematiche di The Tube con una delle mie ossessioni Horror, l’Esorcista. Poi è arrivato Capitan Altieri con la sua carica di devastante energia e ho virato un po’ verso Nomads. Diciamo che mi pare un punto di congiunzione tra le due serie.

Quali i capisaldi della tua scrittura, in termini di stile, per questa meravigliosa saga Horror?

Un’idea originale, o meglio (visto che si è già scritto di tutto) l’elaborazione originale di una buona idea Horror. Non pensata esclusivamente per un pubblico adolescenziale, per appassionati del filone di tutte le età.  Qualche pizzico di mainstream (conflitti, sentimenti, legami con la vita del lettore) e poi un ritmo visionario, indiavolato, dove più che l’effetto speciale (che sulla pagina risulta difficile) si giochi sull’inquietudine.

Progetti per il futuro?

Tantissimi. Sto curando e scrivendo varie serie tra le quali Sex Force per Delos Digital ma anche storie thriller, spy, fantasy  come Obscura Legio… Mi piacerebbe scrivere un  western ma temo proprio che sia un genere che non mi lasceranno fare…