La dodicesima uscita della serie Dylan Dog Color Fest che, come dice il nome, propone storie speciali a colori dell'Indagatore dell'Incubo ideato da Tiziano Sclavi, è dedicata una iniziativa che non è capitato spesso di vedere negli albi editi da Sergio Bonelli Editore: incontri tra i suoi personaggi, o team-up, per dirla alla statunitense.

Le quattro storie in edicola sono dedicate a incontri con: Mister No, l'antieroe di Guido Nolitta, alias il compianto Sergio Bonelli; Martin Mystère, il detective del mistero ideato da Alfredo Castelli, personaggio già incontrato in altre occasioni da Dylan; Napoleone ideato da Carlo Ambrosini; Nathan Never di Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna.

Di seguito titoli, autori e sinossi delle storie dell'albo, la cui copertina è disegnata da Sara Pichelli e Annalisa Leoni.

Le radici del male

Soggetto e sceneggiatura: Michele Masiero

Disegni: Fabio Civitelli

Colori: Luca Bertelé

Ananga, lo spirito immortale del giaguaro, la rabbia della natura violentata. Il Dio del Male ha dato filo da torcere sia a Mister No, il pilota amazzonico, negli anni Cinquanta, che all’Indagatore dell’Incubo, qualche decennio dopo. E ora, tornato a seminare la morte, dovrà vedersela con entrambi i personaggi, che uniscono le loro forze per sconfiggere ancora una volta l’oscura furia della Belva primordiale.

Incubo impossibile

Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco e Alfredo Castelli

Disegni: Luigi Piccatto e Renato Riccio

Colori: Overdrive studio

Perché l’Indagatore dell’Incubo si risveglia nell’ufficio di Martin Mystère e al posto di Groucho vede comparire Java? Perché il Detective dell’Impossibile si sveglia a casa dell’inquilino di Craven Road ed è costretto a sorbirsi le freddure a raffica dell’assistente di Dylan? E che cos’hanno a che fare con tutto ciò le due enigmatiche mezze sfere che si trovano in entrambi gli studi?

Buggy

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Ambrosini

Disegni: Paolo Bacilieri

Colori: Erika Bendazzoli

“Il tempo è senza principio e senza fine, è eterno, non c’è prima e non c’è dopo: c’è sempre stato e sempre ci sarà. Il tempo semplicemente È”, sostiene un certo Perkins, alloggiato all’hotel Astrid di Napoleone. Dylan e il Detective entomologo si trovano catapultati in una vicenda che si snoda con modalità spazio-temporali in continuo mutamento. E a fare la spola tra Londra e Ginevra, tra gli anni Novanta e i giorni nostri, fungendo da collante al tutto, troviamo Allegra l’intraprendente pupilla di Napoleone.

Demoni e silicio

Soggetto e sceneggiatura: Davide Rigamonti

Disegni: Ivan Calcaterra

Colori: Fabio D'Auria

Il tecnomante Kevin Vlakar ce l’ha fatta: è riuscito a raggiungere un antico sito archeologico nel quale era rimasto sepolto per secoli lo studio di Dylan Dog. E dal suo diario, rinvenuto sul luogo, fugge un demone che vi era rimasto intrappolato, trasferendosi attraverso un computer nella rete. A Nathan Never non resta che raggiungere il cyberspazio per mettergli il sale sulla coda, ma al suo fianco, a dargli man forte, il fido Sigmund Baginov ha posto un avatar virtuale: Dylan Dog.