Skipper, Kowalski, Rico e Soldato sono un'unità d'élite pronta a tutto per salvare il modo da qualsiasi minaccia. Il fatto di essere dei pinguini per loro non è un problema, anzi: già da pulcini lasciano la tranquillità del branco per cercare l'avventura che bussa alla loro porta. Dopo essere entrati nel caveau più sorvegliato del mondo, s'imbattono nel perfido dottor Octavius Tentacoli, in realtà un perfido polpo, che vuole operare la sua tremenda vendetta proprio sui pennuti dell'Antartide. Ce l'ha con i pinguini perché gli esseri umani li trovano carinissimi e per questo negli zoo l'attenzione è rivolta sempre e solo a loro. Lo scienziato pazzo ha creato un dispositivo per renderli dei mostri ma la squadra di Skipper ha diversi assi nella manica da giocare.

C'è un'unica parola per definire un film come I pinguini di Madagascar: divertentissimo. Nato come spin-off dei precedenti tre Madagascar e già serie televisiva, la pellicola compie il miracolo di riuscire a essere spassosissima sia per i bambini che per gli adulti. E non stiamo parlando di quel tipo di sofisticatezza di alcuni film Pixar del passato, primi fra tutti Wall-E o Up, ma anche la serie di Toy Story, in cui si ridacchiava pure, ma era la bellezza della storia ad affascinare il pubblico. Il merito di queste pellicole era di riuscire a utilizzare più piani narrativi, capaci di agganciare con la stessa intensità sia gli adulti che i bambini. Nel caso dei pinguini è, invece, il ritmo incalzante, le battute spassose, la storia surreale a farla da padrone, e a funzionare alla pari su diverse fasce d'età. Poi, certo, ci sono per i più grandi le strizzatine d'occhio, come l'entrata in scena della Squadra del Nord, una scorta di S.H.I.E.L.D. composta da un husky, un orso polare, una foca e una civetta, pronta ad intervenire per salvare gli animali indifesi e i cui gadget tecnologici farebbero gola agli Avengers. Insomma un film la cui definizione “adatto a tutta la famiglia” non è solo un modo di dire.

Martina Grusovin

Voto 4 stelle

E' possibile trasformare carineria e coccolosità in un'arma? Senza dubbio la risposta è sì per Skipper, Kowalski, Rico e Soldato, il quartetto di pinguini che, dopo tre film da spalle e una serie tv da protagonisti, si sono guadagnati le luci della ribalta conquistando il grande schermo con l'usuale carica di energia che da sempre lo contraddistingue. 

I pinguini di Madagascar è un unico grande sketch: la trama è interamente al servizio dei personaggi, cucita apposta per mettere in scena questi quattro pinguini che finalmente conosciamo un po' meglio. C'è Skipper, il capo, che deve accettare di non essere sempre il più adatto a gestire situazioni complesse; c'è Kowalski, quello intelligente, che stavolta deve scontrarsi con l'amore, un sentimento estraneo a ogni logica razionale; c'è Rico, che usa la sua abilità di ingurgitare tutto, nascondendo nello stomaco più oggetti che nel gonnellino di Eta Beta; e poi c'è Soldato, il più piccolo, che si è stufato di essere solo la "mascotte" ed è pronto a dimostrare di non essere solamente "carino e coccoloso". 

C'è poco da dire, i pinguini sono sempre divertenti, la trama non è il punto forte di questo film, ma nel complesso la pellicola funziona, si ride tanto - grandi e piccini - e si dimenticano i problemi per l'ora e mezzo di durata del film. Vi consigliamo di restare in sala a guardar scorrere i titoli di coda, perché c'è una simpatica scenetta che chiude idealmente il film.

Pia Ferrara

Voto: 3 stelline e mezza