Chiamatela Game of Thrones, se la seguite in lingua originale, chiamatela Il Trono di Spade, se la seguite in italiano, ma la serie ideata da David Benioff e D.B. Weiss tratta da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin è uno dei più grandi successi televisivi degli ultimi anni.

Tempo fa vi comunicammo che la serie, per desiderio degli ideatori, si sarebbe limitata a sette stagioni, secondo la valutazione che dopo un tale numero la tensione del pubblico sarebbe calata. 

Benioff dichiarò: "Vediamo la luce alla fine del tunnel.", confermando che la strada per arrivare al finale, pur con molte cose da raccontare, era stata tracciata, di consulto con lo stesso Martin, che anticipò agli ideatori della serie le sue intenzioni sull'epilogo della saga.

HBO opzionò gli attori per almeno altre due stagioni, oltre alla corrente, pertanto tutto sembrava indicare che la serie si sarebbe conclusa, in modo autonomo rispetto ai romanzi, con la settima stagione.

Game of Thrones: un progetto in sette stagioni

Game of Thrones: un progetto in sette stagioni

Articolo di Martina Frammartino Mercoledì, 22 maggio 2013

Per Le cronache del ghiaccio e del fuoco George R.R. Martin prevede di scrivere sette volumi, tanti quante saranno le stagioni televisive secondo Frank Dolger.

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Sono cambiate ora le carte in tavola? La HBO vorrebbe, a fronte del successo della serie, che continui ancora?

Per perseguire l' obiettivo di rimanere nelle sette stagioni la storia della saga letteraria è stata rimaneggiata. Per diversi fattori. Chi segue i romanzi sa che la vastità del materiale è tale che una stagione a libro si è già rivelato un progetto realizzabile solo nei casi della prima e seconda stagione, visto che per abbracciare gli eventi di A Storm of Words sono state necessarie la terza e quarta, con una probabile coda nella quinta, con gli ultimi tre capitoli di Jon Snow.

Per il resto la prossima stagione, come abbiamo ribadito di recente, attingerà in gran parte alla trame del quarto e quinto romanzo: A Feast for Crows e A Dance with Dragons.

Maisie Williams (foto di MARC HOM per EW)
Maisie Williams (foto di MARC HOM per EW)
Non ci sarà da aspettarsi una trasposizione completa, ma l'attingere a entrambi per ragioni di continuità narrativa, tanto per ricordarcelo, in Il banchetto dei corvi ci sono tre capitoli a testa per Arya e Sansa Stark, sette per Jaime Lannister, ma nessuno per Tyrion Lannister e Jon Snow, che invece ne hanno tredici ciascuno nel successivo romanzo.

Nelle logiche televisive sarebbe impensabile parcheggiare le trame di due attori così importanti per la serie. Sappiamo che dalla prossima stagione sarà assente Bran Stark, giusto perché l'arco narrativo del personaggio durante la quarta stagione è già arrivato molto avanti rispetto a quelli degli altri personaggi, ma sicuramente Peter Dinklage e Kit Harington sono attori che hanno il loro seguito di fan, probabilmente maggiore rispetto al pur bravo Isaac Hempstead-Wright.

La serie non dovrebbe raggiungere il finale a cliffhanger di La danza dei draghi durante la quinta stagione, ma certo è che a fronte di altri due romanzi ancora di là da venire, The Winds of Winter e A Dream of Spring, spazio per la prosecuzione della serie per qualche anno potrebbe essercene, se tali romanzi arrivassero.

Ora in realtà però, l'ipotesi di prosecuzione non si baserebbe in effetti su considerazioni artistiche, ma da alcune dichiarazioni informali del dirigente di HBO Michael Lombardo, il quale avrebbe in pratica detto che se gli showrunner lo ritenessero opportuno la serie potrebbe proseguire oltre.

Lombardo ha dichiarato, nella doppia veste di fan e dirigente del network, che gradirebbe molto l'eventualità che la serie arrivasse a dieci anni. 

Non è una dichiarazione ufficiale d'intenti, bensì una sorta di desiderio.

Lombardo ha ribadito la fiducia negli showrunner, dicendo in pratica che se hanno deciso per la lunghezza di sette stagioni sanno il fatto loro e sono coscienti della loro visione, per quanto, parole sue "gli faccia orrore" l'idea della fine della serie.

Inoltre ha precisato di non avere voglia di avere tra le mani una di quelle serie che proseguono all'infinito, nella quale gli scrittori, terminate tutte le loro idee, la facciano andare avanti stancamente.

Una vipera delle sabbie
Una vipera delle sabbie

Un desiderio che, a detta dello stesso Martin la HBO ha coltivato sin dagli esordi della serie. Sul suo blog infatti ha scritto di aver sempre saputo che la HBO volesse una lunghezza maggiore, sin dall'inizio. Addirittura sin dal giorno dopo della trasmissione del secondo episodio della prima stagione, quando in una cena con un alto dirigente del network questi gli avrebbe confessato il desiderio che durasse almeno dieci anni. 

Martin ha sempre gradito l'ipotesi, e nel post ha scritto che a ogni incontro con i vertici HBO, a Los Angeles o New York, ha avuto modo di verificare quanto fosse gradita anche a loro.

Entertainment Weekly ipotizza la possibilità della prosecuzione cinematografica della saga. Non molte serie TV hanno avuto lo stesso successo come franchise cinematografico. A memoria mi vengono in mente Star Trek e Mission: Impossibile, con una netta prevalenza per il primo.

Game of Thrones ha un seguito sicuramente paragonabile a quello di Star Trek, con milioni di fan nel mondo. Le recenti uscite in sale IMAX di episodi della serie hanno incassato 1,9 milioni di dollari (fonte Boxofficemojo). Un ottimo risultato di botteghino considerato che l'uscita, di materiale già visto in TV, è stata circoscritta a 205 sale negli USA durante il weekend del Super Bowl. Più o meno come se un film uscisse in Italia durante la settimana del Festival di Sanremo.

Helen Sloan/HBO
Helen Sloan/HBO
La prosecuzione non potrebbe mai avvenire in seguito a un finale sospeso della serie in TV. A questo la HBO tiene molto.

Lombardo ha precisato che è politica della rete dare alle proprie serie un finale, nel rispetto degli abbonati, e che l'eventualità di un film che finisca la saga cambierebbe le regole. Non vuole insomma costringere gli abbonati a spendere altri 16 dollari (sic) per vedere la fine della storia.

Quindi si potrebbe parlare di spinoff, ma queste sono solo ipotesi senza fondamento.

Come del tutto ipotetica è la possibilità che la settima stagione sia considerata una "stagione lunga", con HBO che ordinerebbe più di 10 episodi ai produttori, dando vita a due mezze stagioni.

C'è un precedente in tal senso in casa HBO con I Soprano, la cui sesta e ultima stagione stagione fu di 21 episodi anziché i 13 delle precedenti.

Al momento però sembra che Benioff e  Weiss non abbiano progetti al riguardo, avendo già delineato una storia che si concluderà con la settima stagione, strutturata in 10 episodi, e che non avrà necessità di ore aggiuntive di produzione.

L'idea, detta con parole loro, e molto esplicite, è di non volere portare gli spettatori al punto di dire "Grazie a dio è finita". 

Questo secondo gli scrittori è nel loro interesse, ma anche della stessa HBO e soprattutto degli spettatori.

La quinta stagione di Il trono di spade debutterà in TV, in contemporanea mondiale, il 12 e 13 aprile 2015.