Ancora un interessante romanzo che possiamo trovare in edicola allegato al quotidiano Il sole 24 Ore. Si tratta del volume n. 17 della collana I capolavori della Letteratura Horror.

Il titolo del romanzo è L’estate dei morti viventi (Hanteringen av ododa, 2005) dello scrittore svedese John Ajvide Lindqvist.

L’autore e ben conosciuto nel nostro paese per un suo precedente romanzo dal titolo Lasciami entrare (Marsilio, 2006).

Scrittore di talento nel panorama letterario dei paesi nordici, sa ben raccontare storie emozionanti che fanno emergere le paure più grandi in ognuno di noi.

L’autore viene definito “lo Stephen King scandinavo”, definizione in cui lui non si riconosce affermando che i suoi romanzi per contenuti e stile sono molto diversi dall’autore americano, ama le opere degli scrittori come Beckett e Dostoevskij e poi ammira molto Clive Barker per il suo linguaggio raffinato ed elaborato.

Per scrivere il presente romanzo si era posto la domanda: “"Se i morti tornassero dalla tomba, come sarebbero, davvero?"  E cambiando le regole canoniche che vogliono gli zombie cattivi ed aggressivi ci narra tutta un’altra storia: ma sempre inquietante e interessante.

La quarta di copertina

Stoccolma è sull’orlo del caos. Dopo un’ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità: le luci non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. E mentre nell’aria si avvertono strani ronzii, si scatena una violenta emicrania collettiva.

È un ubriaco a vedere per primo una minuscola larva bianca che come uno spirito penetra il marmo di una lapide. Poco dopo, si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando.

La prospettiva di ritrovare i «cari estinti» scatena le reazioni più disparate in una società che fa di normalità e consuetudine il proprio paradigma, ora improvvisamente sconvolta da un fenomeno incomprensibile. E così, tra tanti, un vecchio giornalista corre a disseppellire il nipotino; un’anziana signora riceve una visita alquanto insolita in piena notte; un uomo disperato è convinto di poter riavere la moglie.

Ma quando i morti tornano, cosa vogliono? Quello che desiderano tutti: tornare a casa. E riaverli con sé, non è esattamente come ci si aspettava.

Scrittore di originale talento nel panorama letterario nordico, John Ajvide Lindqvist racconta una storia emozionante sulle nostre paure più grandi e l'amore che sfida la morte. Perché alla fine, è proprio d'amore che si tratta, della capacità di lasciare i morti al luogo cui appartengono, trattenendoli soltanto nei nostri ricordi. «Ed è lì che devono restare, da nessun'altra parte».

L’autore

John Ajvide Lindqvist è nato in Svezia nel 1968 ed è cresciuto a Blackeberg, sobborgo di Stoccolma. Ha fatto per anni il prestigiatore, è autore televisivo, di sceneggiature e testi teatrali. Di Lindqvist, Marsilio ha pubblicato Lasciami entrare, best-seller in patria e tradotto in dodici lingue, da cui è stato tratto un film con la regia di Tomas Alfredsson, vincitore del Nordic Film Prize, presentato all’edizione 2008 del Tribeca Film Festival di New York.

John Ajvide Linsqvist, L’estate dei morti viventi (Hanteringen av ododa, 2005)

Traduzione Giorgio Puleo

Il Sole 24 Ore - Collana I Capolavori della letteratura horror 17 - Pag. 317 - 8,90€ (più il costo del quotidiano)