Nel mio romanzo Il Cuore di Quetzal, le rune sono delle piccole pietre con dei simboli magici incisi o disegnati sopra. Baltak si serve di queste pietre per praticare incantesimi di vario tipo. Può infatti curare una ferita, scoprire dove si trovi la stella polare anche quando il cielo è nuvoloso e, cosa più importante, può trasformare le pietre in proiettili micidiali. Grazie alla magia delle rune Baltak può infatti materializzare rocce pesanti, spuntoni acuminati, dischi di ghiaccio affilati, palle di fuoco e ogni altro tipo di incantesimo volto all’attacco o alla difesa. Più che la spada, sono le rune l’arma micidiale con cui Baltak si difende.

La conoscenza della magia delle rune è riservata agli dei di Asgard e ai druidi. Il dio del male Loki ha tentato di rubarla al padre Odino, ma ciò che è riuscito a carpire è solo una conoscenzaparziale dell’antica magia. Nonostante questo, la sua conoscenza è sufficientemente letale, così la infonde ai suoi capitani Hersir, i quali sono in grado di praticare le stesse, letali magie.

Anche Baltak avrebbe dovuto diventare uno di essi, ma è stato salvato prima che il rituale della trasformazione terminasse. A differenza degli Hersir, Baltak è stato avviato alla pratica della magia delle rune dagli dei di Asgard stessi, quindi la sua conoscenza in merito è più ampia e completa e se ne serve contro tutti i suoi avversari più pericolosi, spesso stupendoli per la sua abilità, che di norma è propria degli dei.

Nel mondo reale, le rune furono un alfabeto utilizzato dai popoli germanici sin dal II secolo dopo Cristo. Spesso venivano incise sul legno o sulla roccia, per questo i simboli di questo alfabeto sono costituiti da linee dritte e mai curve. La tradizione vuole che Odino si sia sacrificato impiccandosi e che, successivamente, abbia ricevuto il dono della conoscenza delle rune. Ciò denota anche la loro caratteristica soprannaturale. Le rune furono infatti usate per scopi magici e, soprattutto,divinatori. Tra le rune della tradizione e le rune del mio romanzo non passa dunque tantissima differenza. Quando ero più piccolo ho anche provato a imparare l’alfabeto runico germanico. Confesso anche che le rune sono state il catalizzatore che mi ha fatto cominciare a scrivere. Non c’è da stupirsi, quindi, se nel mio romanzo hanno un ruolo fondamentale.