Per The Shannara Chronicles avevamo previsto due ipotesi: la più probabile era il completo fiasco e lo stravolgimento come avvenuto con La Spada della Verità (Legend of the Seeker nella versione originale), la seconda era un onesto lavoro che unisse Fantasy e Sci-Fi rispettando l'opera dello scrittore americano.

Purtroppo non avevamo previsto la terza possibilità: uno show molto teen (ma era prevedibile essendo prodotto da MTV) che prende solo l'ambientazione snaturandone i personaggi, trasformandoli al servizio di una sceneggiatura lenta e sfilacciata che non riesce a mantenere un ritmo stabile.

Proprio la scrittura è il principale problema della serie che oscilla in maniera erratica, senza mai stabilizzarsi, tra la componente giovanile e quella adulta di una narrazione che accelera e rallenta rendendo quasi noiosa la visione del doppio Pilot.

The Shannara Chronicles
The Shannara Chronicles

La parentesi di un breve paragone:

Games of Thrones ci porta a confrontarci con una cruda realtà: l'uomo sarà sempre vittima del potere poiché è una creatura pronta ad indulgere nella depravazione, tanto quanto nell'autocompiacimento, sia essa derivata dal piacere lussurioso dei sensi, da quello intellettuale dell'arguzia o dall'ebbrezza della violenza.

Nel mondo di Martin non ci sono eroi, solo uomini e donne che giocano con le vite degli altri, i cui intrighi politici decidono il fato dei regni molto più delle battaglie, un mondo simile al nostro, dove la politica e l'economia cancellano l'onore e la giustizia.

The Shannara Chronicles
The Shannara Chronicles

Shannara segue una tesi completamente diversa, basata su un concetto di sopravvivenza molto diverso, più ingenuo, probabilmente molto più adolescenziale, secondo il quale noi sopravviveremo, anche alla bomba atomica, anche alla guerra con il Warlock Lord, perfino ad un esercito di Demoni, perché alla fine ciò che ci rende umani ci da anche la forza di lottare contro ogni avversità.

Nelle opere di Terry Brooks esistono le storie d'amore e gli adolescenti sono impulsivi, temerari e sconsiderati come nella realtà, ci sono gli adulti sinceri e i manipolatori, ci sono i buoni e i cattivi in un impianto narrativo più edulcorato, ma anche più quotidiano, rispetto a quello di Il Trono di Spade.

Trovo che questo sia l'unico paragone possibile, contenutisticamente parlando, tra i due prodotti televisivi che sul piano tecnico si equivalgono mostrando una maturità inaspettata per le capacità produttive di una rete affacciatasi solo di recente al mondo della produzione seriale di alto livello.

Una immagine da The Shannara Chronicles
Una immagine da The Shannara Chronicles

Ci sono molte cose che funzionano in questo show, ma anche troppe che con funzionano: possiamo affermare con certezza "sì, è Shannara", il mondo è quello dei romanzi mirabilmente trasposto in immagini suggestive attraverso una fotografia "incantata" che ammanta ogni cosa con una luminescenza innaturale per creare e mantenere una buona dose di sospensione dell'incredulità.

I luoghi sono immediatamente riconoscibili: il lavoro degli scenografi è stato monumentale tanto quanto quello degli addetti agli effetti speciali che hanno portato in vita un universo sospeso tra scienza e magia in maniera potente ed efficace con paesaggi mozzafiato e numerosi dettagli inseriti dentro e fuori ogni parete, albero o montagna rendendo tutto più realistico.

Allo stesso modo il lavoro dei costumisti è stato incredibilmente efficace nel create indumenti futuristici dal sapore fantasy a metà tra uno stile sartoriale, quello elfico, molto vicino alla moda di Hunger Games e quello delle razze simile all'intramontabile Mad Max.

Una immagine dal trailer di The Shannara Chronicles
Una immagine dal trailer di The Shannara Chronicles

Purtroppo questo non basta: la produzione, affidata tra gli altri a Jon "Iron Man" Favreau ha tirato troppo la corda spezzettando il romanzo originale per diluirlo in più di una stagione, forse sperando in un aumento degli episodi in corso d'opera.

Questo ha rallentato infinitamente una narrazione strettamente legata al susseguirsi degli eventi, trasformando il progredire degli episodi in un confuso girarsi intorno derivante dalle invenzioni degli sceneggiatori, tra i quali figurano Alfred Gough e Miles Millar già executive di Smallville e attualmente al lavoro su Into the Badlands, che non riescono ad innestare efficacemente i loro filler sulla trama principale presa del romanzo.

Alcuni passaggi sono troppo semplici, altri sovraccarichi e molti momenti sono scanditi dall'ironia di un protagonista troppo sopra le righe rispetto al resto del mondo in cui si muove: quello che manca è decisamente la tensione drammatica che viene sminuita e relegata in momenti troppo brevi perdendosi nella selva di battute argute e momenti da Teen Drama.

Il romanzo da cui lo show è stato tratto (per noi è importante prenderlo in esame per comprendere gli errori dello show) Le Pietre magiche di Shannara (The Elfstones of Shannara nella versione originale), presenta dei personaggi adolescenti e molte situazioni da Teen Drama, forse questo ha convinto MTV a produrre la serie, ma questi intervalli adolescenziali nella scrittura originale di Brooks erano intervallati da grandi battaglie e momenti di profonda riflessione che qui, almeno in questi primi due episodi, sono scomparsi completamente.

Purtroppo nell'adattamento questo si sente e li dove la narrazione attinge a piene mani dal romanzo lo show procede spedito perdendosi nelle contorsioni generate, principalmente, dal voler raccontare qualcosa in più su Amberle tanto quanto dalla promozione di Ereteia a protagonista.

Entrambe sono personaggi importanti, ma nella serie hanno dato vita ad un confuso gioco di andate e ritorni, di fughe e inseguimenti utili per spiegare e presentare i personaggi tanto quanto scollegati completamente dal resto della trama.

Questo Pilot ci ha fatti tremare e sembra difficile, viste le premesse, la storia possa avere uno sviluppo più compatto; restano una qualità tecnica superlativa e una ambientazione molto fedele per mantenere saldo, almeno, lo zoccolo duro dei fan, sperando sempre in un possibile miglioramento riallacciando le trame e rinsaldando i tempi della narrazione seriale.