Qual è il tuo genere di Fantasy?

Sono un lettore piuttosto onnivoro, più che legato a un genere sono legato ad autori che sanno creare mondi particolari e personaggi che mi prendono al cuore.

Da dove nasce lidea per il racconto?

L’idea era già nel cassetto, torbida e poco definita: un uomo con un’abilità particolare, un dono che, come tutte le cose dell’esistenza, ha i suoi lati negativi e il suo conto da pagare… stiamo sul vago che non voglio spoilerare il futuro di Daniele.

Nel racconto è particolare il rapporto del protagonista con sua madre, rispecchia anche la tua realtà o è frutto di pura fantasia?

Per quanto anche mia madre ha dovuto crescermi da sola, fortunatamente il nostro rapporto è stato diverso, senza l’invasività della madre di Daniele, che comunque è solo una mamma preoccupata per il futuro di suo figlio.

Perché la pianura padana come location?

Concordo con l’idea di parlare di ciò che si conosce. Mi piacciono le piccole comunità, i paesi dove ci si conosce tutti.

In ‘’Lo straniero’’ ci sono molti temi dattualità interessanti , tra cui i giovani e il lavoro. Come entrano nella vicenda?

Mi piacciono personaggi che vivono nella società, eroi e antieroi alle prese con i problemi quotidiani, fra cui trovarsi un lavoro e portare a casa la pagnotta, magari un lavoro che amano e che li fa star bene.

I sogni e le speranze contro la realtà, chi vince?

Se chi sogna è determinato e sa accettare le sfide che la vita pone vincono i sogni. Altrimenti si perde nella realtà e nelle difficoltà quotidiane.

Seguire le proprie inclinazioni anziché le concrete possibilità di occupazione, è più un atto di coraggio o di incoscienza?

È un atto di giustizia verso il proprio spirito, il proprio cuore e i propri sogni.

Altro tema delicato presente nel racconto è il bullismo. Pensi che nelle grandi metropoli tale fenomeno abbia sfumature diverse rispetto ai paesi più piccoli?

Nelle piccole comunità ci si conosce di più, forse un minimo di empatia può salvaguardare e poi, nel bene e nel male, tutti sanno quasi tutto di tutti. Nelle metropoli è più facile confondersi nella massa, passare inosservati fra la miriade di altri atti simili che diventano quasi quotidianità.

C’è sempre un modo per aiutare il prossimo?

Sì sempre!

Hai dei consigli per chi volesse cimentarsi nella bellissima avventura di U.F.H.?

Certamente leggere tutti gli Urban Fantasy Heroes pubblicati e altri libri Delos, per comprendere a fondo cosa cerca l’editore e cosa si aspetta dai suoi autori e poi liberare la fantasia.

Come è stata la tua esperienza di editing con U.F.H.?

Ottima e ricca di valore aggiunto, e come sappiamo: non si finisce mai di imparare.

Progetti per il futuro?

Nell’immediato sto continuando le avventure di Iacopo Maglio, vicario del Podestà di Mantova alla corte di Francesco II per la collana Hystory Crime Delos.

Poi continuare con una serie di gialli fantasy che stanno uscendo un po’ a spizzichi e bocconi, ma sembra che piacciano.

Infine seguire le avventure di Daniele alle prese col suo dono, voglio che mi stupisca!