Parlare di uno dei videogiochi più attesi della stagione può non essere semplice. Caricare di aspettative i videogiocatori e farsi prendere dall’entusiasmo è un rischio che si corre quando si testa un videogioco come Fallout 4. Accompagnato da una massiccia campagna pubblicitaria, condita dalla serie di video S.P.E.C.I.A.L dedicati alla sopravvivenza, app e immagini promozionali, il titolo Bethesda arriva finalmente sul mercato. La nostra prova in anteprima, con oltre venti ore di gioco, ci ha convinti. Ed ecco quindi di seguito le “post-apocalittiche” impressioni su Fallout 4.

Esperienza immersiva

Così com’era stato descritto nel corso delle varie convention ufficiali, Fallout 4 si presenta come un open world di nuova generazione, sfruttando al massimo gli attuali hardware per console e PC. Soddisfare un pubblico sempre più esigente era la sfida da vincere, e il team creativo ha dimostrato (ancora una volta) di avere le idee chiare. In seguito all’annientamento atomico – per citare l’incipit degli S.P.E.C.I.A.L. – tutto è cambiato. L’utilizzo del nucleare ha compromesso la vita di molte persone e la terra stessa. Senza entrare nel dettaglio, e volendo evitare spoiler, possiamo dire che il protagonista ha i suoi buoni motivi per andare avanti e sopravvivere una volta fuori dal Vault 111, uno dei rifugi antinucleari sparsi per il continente.

Il nostro viaggio – la nostra vita all’interno di Fallout 4 inizia con la creazione del personaggio. Il menu di modifica è minuzioso. I giocatori più pazienti troveranno molto soddisfacente delineare i tratti del viso, sfruttando le numerose opzioni di modellazione del volto, ascoltando i commenti entusiasti di nostra moglie (o nostro marito, a seconda del sesso scelto) che sottolineerà quanto siamo belli. Nel corso dell’avventura si potrà decidere di ritoccare l’aspetto fisico, per esempio scegliendo di tagliare i capelli o la barba.

Superato questa prima fase e il primo colpo di scena siamo definitivamente pronti ad aprire le porte del Vault e fare i conti con un panorama caratterizzato perlopiù da desolazione. La ricchezza dei dettagli colpisce, lasciandoci folgorati dal senso del luogo ricreato a puntino in ogni anfratto. Anche dopo diverse ore di gioco continueremo a esplorare gli ambienti rimanendo sorpresi da una moltitudine di piccoli, grandi particolari che rendono Fallout 4 un videogioco capace di trascinare il giocatore attraverso lo schermo, lasciando anche un po’ alienati. Sì, perché faticheremo a renderci conto delle ore passate incollati alla poltrona, joypad in mano, e alla fine, quando avremo la forza di spegnere e tornare alla vita reale, avremo ancora la testa lì, alla Zona Contaminata, riflettendo su come spendere i tappi di bottiglia saccheggiati dai cadaveri…

Storia

Fin dalle prime battute si percepisce che a tirare le redini del carrozzone ci sia una trama orizzontale più profonda e importante di quel che si immagina all’inizio. Per non rovinare la sorpresa ci teniamo a non approfondire la questione, ma basti sapere che la storia di Fallout 4 ha indubbiamente dei tecnicismi interessanti; tutto è al servizio della narrazione, il che fa in modo che il giocatore ricordi di non aver acceso la console o il PC solo per passare qualche oretta ammazzando Ghoul Ferali o mucche deformi…

L’esplorazione

Uno degli aspetti più interessanti di Fallout 4, così come altri famosi titoli Bethesda, è la libertà di scelta. L’open world, in questo caso, è stato definito e portato a livelli superiori rispetto agli standard. L’assenza di tempi morti e del “e ora cosa faccio, dove vado?” basterebbe a descrivere che tipo di titolo abbiamo tra le mani. L’impronta da gioco di ruolo e il mix tra diversi generi è, senza usare troppi giri di parole, vincente. Esplorare per benino la Zona Contaminata è vitale per sopravvivere. A livello di game design, l’ambientazione passa da boschi e foreste desolate a panorami carici di luci e colori, come la città di Diamond City, una sorta di fortezza in cui la gente cerca di vivere e mantenere un certo grado di dignità. Il meteo dinamico, inoltre, carica ulteriormente l'atmosfera, rendendoci partecipi del disastro. Bagliori, nuvole verde acido e fulmini sono solo alcuni degli effetti meteorologi nei quali è possibile imbattersi. 

Altrettanto utile e appassionante diventa l’esplorazione degli interni. Anche muoversi all’interno di case diroccate e drive-in carbonizzati ci lascerà a bocca aperta. Ad accompagnare le lunghe “passeggiate” ci sarà spesso e volentieri (dipende se lo vogliamo tra i piedi oppure no) il tanto acclamato Dogmeat, il pastore tedesco che si renderà utile come segugio e alleato. E utile lo è davvero, poiché non potremo fare a meno del suo aiuto, comandandolo con un sistema tanto semplice quanto efficace. L’amico a quattro zampe combatterà, fiuterà piste, raccoglierà oggetti e porterà per noi parte dell’attrezzatura. Oltre a Dogmeat avremo sempre a disposizione qualche compagno libero, indispensabile negli scontri più duri.

Non solo scontri a fuoco

Abbiamo affrontato numerosi nemici nel corso della nostra prova. Dopo le prime sparatorie abbiamo avuto l’impressione di interagire con un sistema sbilanciato: armi deboli e colpi praticamente inefficaci. Tuttavia, ci si rende rapidamente conto che i combattimenti in Fallout 4 sono volutamente ostici, non solo per la scarsa presenza di munizioni che rende ancora più accesa la sfida. Saremo infatti spinti a contare i proiettili e ad adottare diverse strategie. Non sempre sarà una buona idea affrontare il nemico, e in alcuni casi aggirarlo in fase stealth sarà una delle opzioni migliori per proseguire e non rimanere bloccati. Il sistema S.P.A.V. è un valido supporto (rallenta il tempo e ci permette di scansionare i nemici), da rendere però efficace attraverso il miglioramento dei sette attributi principali, sfruttando i punti esperienza e dotando il personaggio di abilità speciali. A proposito degli scontri ostici, consigliamo di salvare spesso e di tenere a portata di mano più di un salvataggio.

Oltre alle sparatorie troveremo molto tanto altro da fare. Alcune sessioni di gioco saranno incentrate più sull'investigazione, tanto che metteremo da parte per un po’ armi e armature per concentrarci sul ritrovamento di indizi, su come raggirare personaggi e su cosa dare da mangiare al nostro gruppo di amici, solo per citare alcuni esempi. 

Sandbox

Bethesda ha introdotto una modalità tipicamente sandbox che permetterà ai giocatori di modificare il paesaggio circostante e renderlo più accogliente per noi e il nostro gruppo. Non si tratta di una modalità fine a se stessa, ma di un aspetto ben concepito che va ad arricchire un già ottimo gameplay. Riciclando qualunque cosa capiti a tiro, potremo infatti ricostruire strade e case, ridando vita al panorama e costruendo uno o più punti di ritrovo e di riferimento, oltre a creare dei veri e propri avamposti armati e pronti a difendersi dagli attacchi esterni. Ci preoccuperemo così di dare energia ai macchinari, di sistemare letti e di preparare cibo… possibilmente non radioattivo!

Musica ed effetti sonori

La musica gioca un ruolo importante in Fallout 4. Oltre a coinvolgere e rendere più credibile uno scontro a fuoco o una lunga fase esplorativa, si sposa con l’ambientazione, intensificando il mood generale. Rispetto al terzo capitolo della serie, Fallout 4 offre il triplo delle melodie presenti nel titolo precedente. Musiche che richiamano la desolazione, la tristezza e la disperazione e altre note, invece, che spingono a non mollare. E se sentirete il bisogno di continuare ad ascoltare le canzoni selezionate anche dopo una sessione del gioco, sappiate che è tutto normale! Trovate una selezione di alcuni brani su Spotify, consigliati proprio da Bethesda.

Buoni anche gli effetti sonori. I rumori di armi, porte che sbattono e tempeste radiottive sono abbastanza credibili. Il discorso cambia quando si parla delle voci.

Doppiaggio

Non all’altezza rispetto a tutto il resto. Fallout 4 è completamente doppiato in italiano e nonostante la presenza di numerose battute, sia riferite al protagonista sia ai personaggi non giocanti, il livello recitativo non convince del tutto.

Animazioni

Bethesda non viene ricordata per le animazioni memorabili, in particolar modo quelle relative ai personaggi. Le espressioni facciali, come quelle non verbali, sono ancora piuttosto legnose e se rapportate al gioco e all’epoca della next-gen risultano anche un po’ datate, nonostante alcuni protagonisti sembrano più riusciti di altri. Il migliore, paradossalmente, risulta essere proprio Dogmeat, con movimenti e suoni che riproducono fedelmente quelli dei cani.

Da segnalare che durante le ore di prova abbiamo riscontrato almeno un paio di volte dei cali di frame rate e alcuni problemi tecnici che hanno portato al blocco e alla chiusura automatica del gioco. 

Fallout 4 mantiene le promesse. L'action RPG di Bethesda è un'opera mastodontica e completa, con una grafica migliorata rispetto alle passate uscite e capace di rapire e farci entrare in un altro mondo. Superbo dal punto di vista artistico, ma con animazioni che avrebbero meritato tutt'altra sorte, il quarto capitolo della serie di Fallout sarà disponibile dal 10 novembre 2015 su console next-gen e PC.